giovedì 1 settembre 2011

Risvolti scientifici

Dopo ricerche e confronti, interviste con cavie da laboratorio, verbosi verbali e colloqui con altri specialisti sono arrivato alla conclusione che un punto d'incontro tra la Germania e l'Italia c'è e esiste. Un grazie particolare va alla mia eminente sorella che con un fugace commento mi ha illuminato d'immenso, mi ha guidato verso la rivelazione della settimana tedesca. Ecco il mio assioma: se a un tedesco e a un italiano parlate nelle loro rispettive lingue, questi si illuminano letteralmente, si prodigano in sorrisi e cortesie. La conoscenza della lingua è la chiave della vittoria, il metodo primo per vincere la simpatia tanto del germanico che del latino. So già che mi chiederete prove scientifiche e incontrovertibili. Le ho. Le ho sperimentate io stesso e or ora passo a illustrarvele.

  • Berlino, Potsdamer Platz. Il sottoscritto si era rifugiato nel centro commerciale sotterraneo ivi ubicato per sfuggire al solleone e godersi l'aria condizionata. Era ora di pranzo e tempo quindi di procacciarsi il cibo. Quale scegliere? e, orrore orrore, come riuscire a farsi capire senza passare per un impedito? La risposta è la preparazione! Mi sono preparato in anticipo il discorso d'esordio (si lo so, è veramente patetico ^^) e mi sono buttato. Il cameriere, non appena ho proferito parola in lingua tedesca, si è illuminato. Mi ha esibito un largo sorriso e tutto baldanzoso mi ha servito, lasciandomi nel piatto anche una dose extra di fazzolettini. Li per li non mi sono reso conto della scoperta che avevo fatto, in effetti ero troppo occupato a darmi pacche sulla spalla e complimentarmi con me stesso per il risultato raggiunto. Ma la via ormai era aperta. E il grammofono suonava Don't Stop Me Now dei Queen.

  • Berlino, Hotel. Premettendo che la mia famiglia non parla tedesco (l'unica formula che sono riuscito a fargli impare è il dankeschön di cortesia) tocca sempre a me il ruolo di interprete. Al tavolo era finita l'acqua e la caraffa vuota reclamava di essere riempita. Così appena la signorina è venuta a portar via i piatti le ho chiesto se poteva portarne un altra. Mi ha guardato con fare commosso e con un sorriso da pubblicità progresso mi ha risposto Ja, gern, sicherlich. E li mia sorella ha osservato "Sono più contenti se gli parli in tedesco mi sa". Il giorno dopo ho iniziato a testare la somma verità.

  • Potsdam, Park Sanssouci. Ora di pranzo, stomaco che reclama. Un baracchino di currywürst e bratwürst ci fa l'occhiolino. Come resistere? Tocca a me ordinare per tutti e quattro e ognuno lo vuole a modo suo. Chi con la senape, chi senza, chi con il ketchup, chi nudo e crudo. Non mi tiro indietro. Stavolta improvviso, mi faccio avanti, resto concentrato, è un successo. Mi sarei abbracciato. E il giradischi fatato che suona nella mia testa comincia a cantare Yes Sir I Can Boogie delle Baccara. Cammino a due metri dal suolo mentre il gentiluomo del baracchino mi augura una buona giornata! Che tenero...

  • Potsdam, Schloß Cecilienhof. Mia mamma ha addocchiato il Mc'Donald e non riesce a resistere. Vuole la macedonia. La gentile ragazza, avendo notato la mia titubanza, traduce ogni mia parola in inglese. Che avvilimento. Ma il suo sguardo divertito mi suggerisce che lo fa per me, perchè io mi senta più sicuro. E va bhe, un fallimento ci sta. Non si può sempre cavalcare l'onda. La gentilezza comunque è innegabile. Mi manca solo un'ultima conferma per poter provare la mia tesi.

  • Monaco, Hotel. Per cause varie, che esporrò in dettaglio prossimamente, siamo ovviamente in ritardo e i poveri camerieri, alla bellezza delle 10 di sera, sono ancora li che servono 55 maledetti turisti italiani. Poracci. Ogni volta che mi mettono davanti il piatto sorrido e ringrazio educatamente esibendo il dankeschön. Ogni volta mi guardano straniti e rispondono arrossendo bitteschön. E qui accade una cosa singolare. Nel mio piatto c'è sempre la porzione più abbondante, sarà un caso? Mah, mistero. Se anche fosse favoritismo, perchè lamentarmi? Ich spreche Deutsch!!! C.V.D. (come volevasi dimostrare)


Tutte le esperienze sovraesposte mi hanno condotto a questa soluzione. In maniera più approfondita posso annotare inoltre che i bravi tedeschi sono consapevoli che la loro lingua, al pari dell'italiano, non è parlata in maniera diffusa e che la sua difficoltà intrinseca scoraggia anche i combattenti più duri. Tendono quindi a essere riconoscenti a coloro che si sforzano di comunicare. Carucci! Non sono tremendamente teneri???

1 commento:

  1. Ahahah!! Grande! Sto studiando da un pò lo stesso fenomeno e mi chiedo se sono esista un filone scientifico specifico a questo proposito!!! Qualunque sia il colore della tua pelle, dei tuoi capelli o dei tuoi occhi e per quanto sia bislacco il tuo modo di vestire, se e solo se, sfoderi la carta "guarda, parlo la tua lingua", i tedeschi trasfigurano, diventano angelici portatori di infinita gentilezza! Pensa che talvolta quando sono di cattivo umore esco col solo proposito di farmi migliorare la giornata da questo loro carattere, E FUNZIONA!!

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