giovedì 8 settembre 2011

Genere e numero

Quando ci si accinge allo studio del tedesco e si comincia ad addentrarsi nella grammatica, ci viene spiegato che esistono i casi Akkusativ e Dativ. Bene. Fin qua tutto chiaro. Il passo successivo è illustrare allo studente che l'articolo determinativo e indeterminativo maschile all'Akkusativ cambia, il der diventa den, l'ein diventa einen. Fatto? Beeeeeeeene. Io però al riguardo c'ho un problema. Eh si perchè quando scrivo o chatto l'Akkusativ mi riesce, quando parlo no. Quando parlo in tedesco gli articoli mi escono tutti al femminile. Infilo eine ovunque e buonanotte al maschile, al neutro e ai casi. Anche mentre ordinavo durante la settimana tedesca. Me ne uscivo con la formula magica Ich hätte gern...eine cola...eine hamburger... Salvo poi darmi dell'imbecille appena udivo uscire il femminile dalle mie labbra. Hamburger è neutro, mi dicevo, o tutt'al più maschile. Se usavo il neutro almeno ci facevo più bella figura. Mi sa che soffro di idiosincrasia tra cervello e bocca. In testa so che li c'andrebbe un bel einen, però la lingua non ce la fa, disubbidisce sta infame. Cioè è grave sta cosa. E non so come risolverla. Mica posso star li ogni volta a ritrattare il genere appena mi accorgo di aver toppato. Spesse volte, anzi quasi sempre, faccio finta di niente e sorvolo sull'enorme errore da fesso che ho appena infilato. Certo che sto tedesco ti fa venire di quelle fisime mentali... Un'altro aspetto della lingua tedesca che mi rallenta le funzioni celebrali sono i numeri. Son tutto il contrario dei nostri. E mi devo fare un iter talmente tortuoso in testa per arrivare a capire che numero mi stan dicendo, che penso mi ci vorranno cinque minuti buoni per indovinarlo, sto benedetto numero. Faccio un esempio. Se mi dicono achtundzwanzig il mio cervello comincia a soppesare: allora acht è otto, bon e li ci siamo, poi vediamo, zwanzig è venti, quindi mi ha appena detto otto e venti, ribaltandolo è ventotto. E solo li il 28 si illumina nella mia scatola cranica. Ormai son passati secoli e il tipo davanti a me è invecchiato, ma almeno ci sono arrivato, con un filo di ritardo per carità, ma la pazienza è la virtù dei forti....no? Per non parlare poi di quando i numeri cominciano ad essere a tre cifre, li non esco più dalla selva oscura in cui mi trovo. Quando arrivano a quattro getto la spugna per direttissima e copio dalle mie compagne. Anche li bisogna salvarsi. In compenso la concordanza dell'aggettivo mi riesce abbastanza bene. In tanta miseria almeno una qualità dai! Li non mi posso lamentare. Trovo però che potrebbero affiggere un bel cartello fuori da ogni sede del Goethe Institut con su scritto "Lasciate ogni speranza o voi ch'intrate". Almeno uno sa a cosa va incontro, se la mette via e s'impara il tedesco per hobby, giusto per sapersi ordinare una birra se qualche volta capita in Germania. Che mi dite? Anche voi avete di questi problemi? Condividete, non abbiate paura, che siam tutti sulla stessa barca...o almeno spero!

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