lunedì 28 ottobre 2013

TorquiFantasie

Dopo le TorquiFisse vorrei presentarvi le TorquiFantasie. No, non fate i maliziosi. Non aspettatevi parole chiave stile bondage, lattex, frustini, sadomaso e compagnia bella.

Le TorquiFantasie di oggi riguardano i Blogger incontri. Che, giusto per la cronaca, sono anche un punto sulla lista delle 15X25: fare ALMENO un altro blogger incontro. Per chi non lo sapesse al mio attivo ho due blogger incontri. Nella ridente e birrosa Monaco ho incontrato Eireen e Momo. Due incontri che si sono trasformate in amicizie profondissime, pettegole e solidali. Il top tra le amicizie. Grazie Projekt Dresden di questo miracolo.

Ora, tornato qui a bordo Adige, mi sono accorto che spuntare la voce "Blogger incontro" dalla lista è una bella gatta da pelare. Premesso che non conosco nessun collega blogger di Verona (anzi, se ci sei/siete battete un colpo!!), l'unica alternativa che mi resta è mettermi in viaggio. Che mi va benissimo, non è quello il problema. Anzi. Il vero problema è da chi cominciare.

Vado a rompere i maroni alla ricca di talenti Pancri, a Torino?

O mi tengo in territorialità veneta e vado a fare un agguato a Redpoz?

E un giretto a Milano per andare a fare un saluto all'esplosiva Camilla di Zelda was a writer?

Cioè è un casino.

Per non parlare dei colleghi espatriati!! Da dove comincio??

Da Monica Mel nella sciccosissima Vienna?

Dalla sagace Brunhilde a Düsseldorf?

Oppure faccio una capatina a nord che più a nord non si può e vado a ballare il tango sulle croste di Piperpenny e Bianca-Hamburg o di Paleomichi??

Per dire. Son problemi grossi.

Però con voi devo e voglio essere sincero. La mia TorquiFantasia è ospitare una sorta di Blogger Reunion qui a Verona. Una roba shalla e paciosa, com'è nel mio stile. Una roba improvvisata e allegra. Una roba tipo
«Cari blogger che mi leggete e anche voi commentatori, avete voglia di vederci, chiaccherare, superare la barriera virtuale e fare un po' di sano pollaio?? Ottimo! Ci vediamo alle 11 del 16 (inserite un mese a caso) nel Caffè Volemose bene di via Compagnia 3, Verona. Mi riconoscerete dal libro Il Piccolo Principe che avrò con me sul tavolino. Vi aspetto numerosi. Torqui. Ps: nel primo pomeriggio seguirà, per i non veronesi, piccola passeggiata guidata per il centro storico.»
Cioè non sarebbe bellissimo??? Io al solo pensiero vado in brodo di giuggiole.
Sarà che le due esperienze precedenti mi han reso fiducioso, sarà che seguendo assiduamente un collega lo si conosce già un pochino e non c'è il pericolo dell'imbarazzo, ma solo del gossip sfrenato con conseguente gola riarsa!! Ma...a me piacerebbe proprio farlo.

E perché non lo fai, vi starete chiedendo. Ma per paura, ovvio! E se poi non si presenta nessuno? Cioè sarebbe una delusione da cui potrei non riavermi mai più. Povera TorquiFantasia! Scivolerebbe giù per lo sciacquone come giusto ridere...

Che dite, faccio bene o faccio male? Ci provo??
Edulcoratemi!

lunedì 21 ottobre 2013

TorquInstagram Reloaded

Che io avessi problemi di comunicazione con la tecnologia mi è sempre stato chiaro. Fino a che punto però, non mi era dato sapere. Ora l'ho scoperto.

Quei quattro gatti tra voi che mi seguono anche su Instagram si saranno accorti che non posto foto da un botto di tempo, come mai? No, non è che non avessi tempo. No, non è che non avessi soggetti da fotografare e pubblicare. Si, mi si era spammata di brutto l'applicazione. Ma di brutto proprio. Tipo ogni giorno mi comparivano tra i 10 e 15 soggetti sconosciuti e vagamente fake nella lista dei following. E avete voglia ogni mattina star li a toglierli tutti? Anche perché alcuni erano veramente coriacei. Io li toglievo e loro cocciuti, capatosta, mi restavano nella lista incriminata, appiccicati e indesiderati come le gomme americane sotto i banchi. 'Na tragedia greca.

Finché una sera il fattaccio: faccio per entrare in Instagram e mi compare una deliziosa finestra in cui mi si comunica che la mia password è stata cambiata d'ufficio per proteggere la mia privacy. "Si prega l'utente di seguire la procedura per inserire una nuova password". Le vene del collo hanno iniziato a pulsare come taburi watussi e il mio umore da blu oltremare era nero tempesta. Seguo tutti i passaggi e alla fine mi chiedono se voglio che mi mandino il link per reinserire la password via mail o sul mio account Facebook. Mail. Una mail che non è mai arrivata. Io ero già pronto a rompere qualche bottiglia di birra in testa a qualcuno. Minchia delle minchie.

Rifaccio tutti i passaggi e mi faccio rispedire la mail. E non arriva. Allora mi rivolgo alla guida on-line, dove, ovviamente, ti danno tantissimi consigli utili come la margarina nel cemento. E in cui si declina ogni responsabilità: se la mail non è arrivata consultare il webmaster della posta elettronica.

Ho scritto a Google facendogli presente il problema. Risposta: a noi non risulta un account con questo indirizzo e-mail. Bene.
Faccio un altro paio di tentativi di recuperare sta benedettissima password su Instagram. Niente.
Scrivo direttamente alla direzione di Instagram spiegando tutta la verbosissima storia dall'inizio alla fine, chiedendo umilmente che o mi facciano il santissimo miracolo di mandarmi sta mail incriminata al mio indirizzo e-mail principale o che mi chiudano loro d'ufficio l'account spammato e che non se ne parli più. Risposta: ci dispiace una cifra, ma per la privacy noi non possiamo entrare in un account personale e cancellarlo. Anche se spammato deve restar li finché lei non riuscirà a entrarci in qualche modo. Buona vita.
La mia risposta mentale: ma allora siete tutti un branco di scemi!! Sappiamo che siamo tutti controllati e intercettati, proprio quando serve che vi facciate gli affari miei tirate fuori la privacy???

Sicché non c'è stato rimedio. Ho girato in tondo come un pollo senza testa per settimane, cercando di risolvere questo problema informatico. Proprio io che di informatica ci capisco come un iguana della filosofia esistenzialista. Non mi è rimasto che lasciare l'account Torquitax vivo, ma silente e inutilizzato, putrido come una mela bacata e crearne uno nuovo di balla.
Quindi, se siete uno dei quattro gatti in croce che mi segue su Instagram, questo annuncio è rivolto a voi: Torquitax è morto, lunga vita a Torqui_tax. Tutto chiaro? Stesso discorso vale per i following. Cancellate Torquitax dalla vosta lista, accogliete Torqui_tax.

Meno male, meno male che non ho Twitter o Facebook, altrimenti non so se ne uscirei vivo!

venerdì 18 ottobre 2013

Ognuno ha una storia da raccontare/4

Tutti i diritti dell'idea letteraria "Ognuno ha una storia da raccontare" sono di Jane Pancrazia Cole. A me va solo il dubbio merito di aver voluto aggiungere una quarta puntata alla sua trilogia originaria.

Era l'ottico più bravo della città. Ed era cieco.

A tutti quelli che nel venirlo a sapere si profondevano in melensi dispiaceri lui rispondeva sorridendo: "I miei occhi non vedono, ma le mie orecchie sentono, le mie mani sentono, il mio intero corpo sente. Vibro insieme alle foglie sugli alberi, mi commuovo origliando i sussurri tra innamorati, il vento mi accarezza più dolcemente di quanto voi potrete mai avvertire. Il sole mi abbraccia con i suoi raggi e illumina i miei passi."

Nessuno riusciva a capire come potesse svolgere il suo lavoro meglio degli altri ottici. Lui, che non aveva occhiali in grado di restituirgli in nessun modo la vista perduta, era in grado di abbinare perfettamente montature e visi al primo colpo. I suoi clienti lo definivano un miracolo. Lui una questione di semplice affinità.

Entrare per la prima volta nel suo negozio era per chiunque un'esperienza strana, surreale e irrinunciabile. Non appena la porta si apriva lui si affacciava al bancone. Non c'erano campanelli che potessero indicargli l'entrata di qualcuno nel suo regno. "È facile accorgersi della presenza di un'altra persona: cambia la densità dell'aria" minimizzava lui.

Poi avveniva il rito a cui tutti si dovevano sottoporre, senza eccezione, senza riguardo a stato sociale, età, colore della pelle, statura. Tutte cose per lui senza importanza: ai suoi occhi tutti erano ugualmente famigliari e misteriosi. Prima di estrarre anche una sola montatura dai cassetti stipati sulle pareti, chiedeva il permesso di poter toccare la faccia del cliente, di studiarne la geografia, le imperfezioni, i laghi, le pianure e i rilievi. Mentre lo faceva si scusava. Ma doveva farlo. Le sue mani erano i suoi strumenti di conoscenza.

Terminata l'esplorazione di quel nuovo territorio, quelle stesse mani si dirigevano sicure a un determinato cassetto e, apertolo, ne estraevano una e una sola montatura. Raramente erano costrette a sceglierne una seconda. Il silenzio che ne seguiva era il suo momento preferito: il momento dello stupore, del balbettio, della totale assenza di parole.

Solo ai bambini svelava il suo segreto: "Non sono un mago, magari lo fossi! Ogni persona ha delle originalissime imperfezioni impresse sul volto che raccontano il modo in cui la vita le ha rese uniche. E solo un occhiale le può esaltare donando vera bellezza. Il mio mestiere non è un affare estetico, ma di cuore. Di vibrazioni. Di sentimenti. Uomini e oggetti sono fatti di materiali diversi, ma condividono la stessa anima. Li faccio incontrare. Li faccio conoscere. Li lascio andare l'uno affidato all'altro.
Li espongo a un nuovo tipo di amore.
Che lo capiscano non ha importanza.
L'importante è che continuino a camminare insieme."

lunedì 14 ottobre 2013

Se...

Avete mai visto qualcuno e in quel momento la vostra vita insieme vi è letteralmente passata davanti agli occhi?

Il suo nome sarebbe stato Davide, Angelica, Giacomo, Serena, Giuliano, Francesca, Sebastiano, Marina, Stefano, Alberta, Marco, Viola, Lorenzo, Camilla, Fabrizio, Matilde.

Avremmo passato intere giornate a letto insieme. Avrebbe guardato fuori dalla finestra, cosciente del mio sguardo sulla sua pelle. Amava mettersi in quella posa, felice che stessi li ad ammirarlo. Avremmo passato tutti i sabati mattina al tavolo della colazione. Avrebbe riso a tutte le mie battute.

Adorava quando le passavo la mano su e giù per la schiena, con fare poliglotta lo chiamava chris cross o spider scrolling. Mi soffiava sul collo dandomi gentili pizzicotti. Era meraviglioso svegliarsi così al mattino.

Sarebbe stato intelligente e creativo. Avrebbe lavato i piatti senza che io gli chiedessi di farlo. Mi avrebbe portato il caffè. Avrebbe saputo esattamente cosa desideravo prima ancora che io stessa lo capissi.

I suoi baci sarebbero stati magici, teneri e dolci, soffici, profondi e leggeri, invadenti e inebrianti. Mi sarei saziata solo di quei suoi baci. Il suo tocco aggressivo, elettrico, esploratore, appassionato e insistente. Delizioso.

Ci saremmo divertiti a giocare a smorfie e facce buffe, facendoci ridere a vicenda, l'un l'altro. Lo avremmo fatto per scherzo e avremmo superato l'imbarazzo insieme, per non esserlo mai più.

Al primo appuntamento mi avresti portato in quella piccola galleria a vedere il cielo stellato. E i miei occhi avrebbero visto, da quel momento in poi, stelle ovunque.

Il suo cibo preferito sarebbero stati i dolci.
I suoi dolci preferiti sarebbero stati i cioccolatini al rum e uvetta.

Ridendo avremmo fatto i romantici in pubblico. Stanchi ci saremmo presi per mano e saremmo andati a casa a cucinare qualcosa di accogliente e confortevole.

Saresti stato perfetto e mi avresti lasciato essere me stesso. Sarebbe stata un'imbattibile baciatrice e alcuni dei suoi baci sarebbero stati decisi e autoritari.

Non avrebbe iniziato inutili litigi. Il suo tocco sarebbe stato sensuale, timoroso.

Saremmo andati a vedere le vetrine insieme, indicando le cose che avremmo voluto e spendendo una fortuna con ironia e leggerezza.

La cosa che avrei preferito di lui? Avrebbe lasciato che mi leccassi le dita mangiando le patatine fritte.

Se...  

venerdì 11 ottobre 2013

lunedì 7 ottobre 2013

Il tormentone della settimana #3

Apparte che non so se anche dalle vostre parti, ma qui l'autunno è calato impietoso su di noi manifestandosi con pioggia battente, sensibile abbassamento dei gradi giornalieri (oggi siamo a 11gradi...brrrrrr) e un paio di strati di coperte in più. Oh sì e anche una diminuzione delle ore di luce: alle 6 si accendono già i lampioni!

E il vostro puccioso amico Torqui che fa per sopravvivere al brusco cambio di stagione? (Eh si, non ci sono più le mezze stagioni...) Si ritrona tutto il santo giorno con questa meravigliosa canzone. Unica pecca: finisce troppo presto. >Sigh!<


Lo so, lo so che è vintage, però...le cose vintage non sono stupenderrime??
You are my world, you are my night and day...

venerdì 4 ottobre 2013

Il Nr dopo il 199

...cioè questo è il post numero 200!! No dico, avete sentito bene?? 200 post! Fatemelo ripetere: 200!! 200 TorquiPost. 200 monologhi balenghi. 200 chiaccherate tra me e voi. So' soddisfazioni!

Si si ora mi ricompongo. Orbene, come posso festeggiare degnamente questo meraviglioso (e lo ammetto, insperato) traguardo?? Con un regalino. Un piattino di affari miei. Una tazza di TorquiBrodaglia. L'ho scovato in rete zompando di blog in blog in blog in blog in blog. Morale: ho zompato un sacco.

E come direbbe Miranda: Right! Let's go to the show!

Qual è il primo libro letto? Un gatto non è un cuscino di Christine Nostlinger
Qual è il tuo autore preferito? Luciana Littizzetto
Quando esce la versione cinematografica di un libro vai a vedere il film o preferisci evitare? Se ho letto il libro e mi è piaciuto guardo il film (armato di una massiccia diffidenza critica), se non ho letto il libro, ma il film mi ha intrigato, vado a leggermi il libro
Il/I libro/i che ti ha/hanno commosso di più?  La tela di Carlotta e Il Piccolo Principe
Cosa ti convince ad acquistare un libro? La trama e il passaparola
Quali sono i tuoi hobby? Cinema, libri e passeggiate all’aria aperta sui monti (i miei)
Cosa ti ha spinto ad aprire un blog? Mi sembrava di avere qualcosa di “sensato” da dire (dove "sensato" è, nel mio caso, un concetto del tutto opinabile)
In quale personaggio di un libro ti riconosci di più? Scrat
Quale libro ti sarebbe piaciuto scrivere? Le memorie di Adriano
Spiegami il titolo del tuo blog cosa significa? Significa che ogni giorno è quello giusto per reinventarsi
Se potessi cambiare lavoro che lavoro sceglieresti? Mi metterei dietro una scrivania a leggere le fatiche letterarie di gente che nessuno si fila con l’intenzione di promuoverle e, se ci riesco, pubblicarle
Qual è la città in cui vorresti vivere dovendo cambiare? Un anno fa avrei detto Monaco, ora direi Trieste
Qual è l’ultimo libro che hai letto? L’isola che c'è di Susanna Tamaro
Il tuo viaggio più bello? Monaco e i castelli di Baviera, Roma e Trieste
Il tuo desiderio più grande ? La serenità dell’anima  
Se potessi regalare un sogno a qualcuno a chi lo regaleresti? A Eireen, Pancri e Momo. So che ne farebbero buon uso
Quando sei nervoso cosa fai? Ascolto musica, esco a camminare, stordisco qualcuno con i miei lamenti e poi scrivo in maniera compulsiva
Che musica ascolti? Tutta quella che mi fa muovere il sedere
Il tuo colore/i preferito? Blu e verde
Il tuo piatto preferito? Spaghetti…in tutte le salse e varianti
Il tuo più grande difetto? Il cinismo (condito da una spruzzata di malizia)
Il tuo più grande pregio? La comprensione
Città preferita? Al momento in fase di ricollocazione
Quanti veri amici hai? Un paio. Anche tre se abbondiamo
Potendo cambiare epoca in cui vivere, quale sceglieresti? L’800 viennese
Qual è il personaggio del passato che ti piace di più? Ludwig II di Baviera
Qual è il personaggio contemporaneo che ti piace di più? Luciana Littizzetto
Qual è la canzone che accompagna la tua vita? Beauty school drop-out di Grease
Cosa ti fa più arrabbiare? L’ipocrisia
Cosa ti fa più felice? Condividere le gioie e le confidenze...e riderci abbondantemente su!

Bona. Direi che anziché un piattino vi ho servito una bella porzione abbondante di affari miei!
E voi non avete voglia di condividere qualcosa?? Se si lasciatemi un commentino, dai!