giovedì 1 dicembre 2011

Natale, tredicesima e compatrioti

Ieri pomeriggio la Secondina non c´era e sono potuto uscire prima dal lavoro e andare a farmi un giro in libertá in Marienplatz a godermi i mercatini, prima che vengano presi d´assalto dai turisti.
La Secondina è una delle CT che sta al di lá della pianta, io le vedo la parte posteriore del computer, siamo vis-a-vis, come ama ripetere lei. Non fatevi ingannare dal nome, in realtá è molto simpatica e si interessa molto alla mia integrazione. La chiamo cosí solo perché ogni volta che restiamo in ufficio solo io e lei, è fiscalissima per l´orario d´uscita. Quando c´è lei, prima delle 16.30 non posso abbandonare la postazione, anche se non ho niente da fare. Preferisce che tiri fuori la Storia Infinita, ma fino a che non scattano i 30, il culo dalla sedia non lo alzo. In piú si è meritata questo nome in virtú del fatto che se mi vede li a rigirarmi i pollici, trova subitissimo qualcosa da farmi fare. Voilá un nuovo personaggio. Oltre alla Mangiona e alla Tutor, anche la Secondina arricchisce l´universo del UF in continua espansione.
Infatti non piú tardi di martedi ho avuto il sommo piacere di incontrare il capo formale dell´UF, anche se alla fine della fiera chi manda avanti la baracca è la Tutor. Questo sedicente capo passa una volta a settimana, mi hanno spiegato, giusto per far vedere che c´è e per fare una sorta di breefing solo per assicurarsi che l´ufficio non stia andando a remengo.
Poi, giusto per snocciolare altre CT che mi impegno a studiare nei prossimi giorni, ho individuato la Centralinista Ridens, chiamata cosí perché tra una telefonata e l´altra spara battute a tutto l´ufficio e ride, ride, ride in continuazione e poi c´è l´Ugolatrice che si è meritata questo appellativo perché ogni volta che ride, ride di gola e sembra che le si sia bloccato qualcosa in gola. Praticamente ha una risata asmatica che mi mette i brividi. Appena avró studiato ulteriormente questo universo mondo non mancheró di esporre i risultati dei miei studi.
Tornando al tema principale, ieri l´Ugolatrice mi ha gentilmente invitato ad andarmene quando avessi voluto. Alle 15.30 ho messo via baracca e burattini e ho infilato la porta. Ohhhhhhhhhhhh che belli i mercatini senza la calca dei turisti! Che ogni anno giungono a ondate e soffocano l´atmosfera e rendono impossibile passeggiare con tranquillitá tra le bancarelle e farsi contagiare dalle luci, gli odori, i colori e sorridere al vicino mentre ti sorseggi una tazza di Glühwein. Che poi sti mercatini ogni anno crescono in maniera esponenziale. Quando li ho visitati io c´erano solo in Marienplatz e un paio lungo la Kaufingerstraße, ma li c´era solo roba da mangiare. Quest´anno i mercatini raggiungono Stachus (Karlsplatz). dove nella famosa rondell è stato allestito anche una sorta di bar in legno a due piani, proseguono quasi fino a Odeonsplatz e alla Teatinerkirche, per giungere fin quasi dietro al Viktualienmarkt e a Jacobsplatz. Praticamente non sono piú mercatini, sono diventati un Villaggio di Natale piazzato nel pieno centro di Monaco. Oh si, poi ne hanno allestito uno nel cortile interno del Rathaus (meraviglioso) e un secondo, unicamente per i bambini, con una sorta di Legoland, con tanto di palchetto esagonale da cui una banda in classico vestito nazionale bavarese suona tipiche musiche natalizie. Tutto questo ben di Dei mi ha confermato nella mia decisione di non lasciare piú questa cittá. Mentre passeggiavo ieri pensavo che non vorrei essere in nessun altro posto al mondo se non qui. E CI SONO!
Come direbbe la Super Genia: robe mai viste.
E per sottolineare quanto ieri sia stata una giornata favolosa, a mia completa insaputa, ho ricevuto anche il mio primo stipendio. 65 Euro simbolici, ma che per me valgono milioni. Ci hanno tenuto a farmi sapere peró che me li daranno solo a fine mese. Ma che mi frega??? E´ il valore implicito, simbolico quello che conta, mica la cifra che mi mettono in mano. Ogni giorno una sopresa dopo l´altra.
Altra cosa che non puó mancare in questo periodo dell´anno a Monaco sono i connazionali che si fanno riconoscere. All´altezza della Residenz una signora berciava al telefonino “siiiiiiiiiiii, sono qui a Monaco, si si non ti preoccupare, salutami la Carla e stai tranquillo che ci risentiamo sai???”. Ecco, li ho driblato alla grande e ho fatto finta di niente. Percorsi pochi metri, giusto di fronte all´entrata dell´Hofgarten, incappo in una scolaresca che si fa le foto come fossero sotto la Tour Eiffel e mi è bastato aguzzare l´orecchio per udire il galletto di turno urlare “ma dai mongolo, cosa ti ho detto??il file lo devi salvare! cioè ma ascolta cavolo, non so”…
Non ho fiatato e come ogni “monachese” li attorno, ho fatto finta di niente e con molta no chalance mi sono infilato in metro.
Italiani…come non riconoscerli…

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