giovedì 15 dicembre 2011

Effetti collaterali

Quando comunicavo a amici e parenti che sarei partito per Monaco, tutti mi davano delle raccomandazioni/avvertimenti: attento al freddo che lá pela eh…occhio ai borseggiatori in metro…tienti sempre stretto la borsa che non te la buchino…mi raccomando quando vai in un posto, educato e attento…ascolta la tua tutor e fa vedere che sei volenteroso…impegnati che una volta inserito non si sa mai…

Nessuno peró mi aveva avvertito dei benefici “effetti collaterali” che Monaco scatena. In questo mese mi sono scoperto molto diverso da quello che credevo di essere. E non so se attribuire la causa all´aria di libertá e indipendenza che respiro qui o piuttosto al fatto che finché si è a casa non si tirano fuori certi lati del carattere perché non se ne ha bisogno o, cosa ancora peggiore, perché nel nostro ambiente siamo ingabbiati nello stereotipo e nella granitica immagine che ci siamo costruti e che gli altri hanno accettato. La sempiterna frase “eh, sono fatto/a cosi”, quante volte ce la siamo ripetuta o l´abbiamo ripetuta ai nostri familiari???

Per esempio io mi sono sempre reputato timido, introverso, lento nell´integrazione, bisognoso di una guida piú esperta di me, piuttosto pigro, tutto casa e universitá/lavoro, niente tempi morti da farsi giri in cittá, fiondati a casa e buttati sul divano. E, lo devo forse ammettere?, un tantino rigido nell´accettare lo sconosciuto, specialmente se confrontato con il mio back-ground veronese. Tutte idee preconfezionate di me che Monaco si è premurata di spazzare via.

-la timidezza si è di molto attenuata. Alcuni sconosciuti, aspettando la metro o il bus, si sono messi a fare conversazione con me e la cosa non mi ha assolutamente infastidito, anzi, ero grato che non mi facessero notare il mio accento o che dopo le prime tre parole non mi chiedessero se ero italiano. Con le colleghe in mensa parlo tranquillamente di aneddoti e della mia parentela con assoluta libertá e naturalezza. Sono molto piú sincero e disposto al confronto. Mi credevo ombroso e scostante. Qui faccio ridere tutti. Un paio di volte sono stato invitato dal gigio che passa da qui a lavorare il mercoledi e il venerdi (devo ancora trovare a un nome in codice) e non mi ha creato nessun imbarazzo pranzare e parlare di me, esporre le mie idee e fantasie ad una persona che fino a un´ora prima non sapevo neanche come si chiamasse. Le porte del mio IO sono spalancate verso l´esterno. Sará come mi ha detto la Enrizuccherina?? Cioè che all´estero si è cosi perché si parte dal presupposto che non si ha nulla da perdere??? Mah!

-la dipendenza da una guida autorevole è sparita. Se la Tutor mi dice che devo andare per uffici a sbrigare faccende burocratiche, ritirare formulari o richiedere copie di contratti e appalti in formato cartaceo, controllo la U-Bahn o la S-Bahn che ferma piú vicino possibile al detto ufficio e ci vado senza tanti problemi. A casa avrei chiesto a qualcuno di accompagnarmi come prima cosa, che se faccio una figura di pippolo almeno ho qualcuno con cui lamentarmi. E anche per essere aiutato nel caso vada nel pallone e non trovi l´ufficio o mi scoppi una crisi d´ansia davanti alla miriade di uffici del corridoio B2 scala F. Qua niente di tutto questo accade. Infilo la porta dell´ufficio, chiedo alla reception dove devo andare, busso e espongo il motivo della visita. Non mi preoccupo neanche di farmi capire. Di fronte al mio tedesco si inteneriscono e si fanno collaborativi. Ci metto la faccia, ma per la prima volta non mi preoccupo di quello che puó pensare chi sta dietro al bancone e/o pannello di vetro.

-la pigrizia ce l´ho solo nell´alzarmi la mattina (che dormo cosi bene!!!). Quando il lavoro langue, la Secondina latita e alle 3 mi dicono che me ne posso andare, non ho alcuna fretta di tornare a casa. Anzi. Scelgo un itinerario a caso e prendo la prima metro, tram o autobus e mi faccio un bel tour fai-da-te. Ovviamente le mete preferite sono gli Hugendubel di Marienplatz e Stachus, Park Nymphenburg (ci saró giá andato minimo 6-7 volte). Se ho voglia di cambiare itinerario ecco che me ne vado al Friedensangel, passeggio lungo la Ludwigstraße fino ad arrivare a Schwabing o a Münchner Freiheit. Ho gironzolato per Karolinenplatz e Königsplatz, ho costeggiato le Pinacoteche e la Chinesische Turm all´Englischer Garten e ammirato i mercatini a Sendlinger Tor. Finché l´inverno tarda ad arrivare, meglio godersi la cittá. Prossimi obbiettivi dei miei tour sono la tomba di Sophie Scholl al Perlacher Forst, l´Olimpiaeinkaufszentrum e il Maximilianeum. Mi sono sempre considerato anche troppo pigro per prendere l´autobus. Ora non vedo l´ora di salire sul primo mezzo pubblico che mi porta alla meta desiderata. Mi sono scoperto esploratore.

-inaspettatamente sono diventato piú elastico e tollerante di quello che mai avrei creduto. Mangiare alla scrivania, farsi i té e portare i dolcetti al lavoro: a casa lo avrei aspramente commentato come una totale mancanza di propensione al lavoro. Invece mi sono convertito e apprezzo la libertá di non essere costretto ad andare in mensa. Certi personaggi che transitano in metro li avrei guardati e pensato “ma guarda questo qua, robe da matti”, ora li guardo e penso “ma guarda te, che figo questo”. Completo ribaltamento di abitudini e pensieri. Anche questo improvviso cambiamento resta orfano di un solido motivo alla luce del quale spiegarlo e/o giustificarlo. Ho smesso anche di interrogarmi eccessivamente su me stesso. Mi limito a vivermi ogni giorno per quello che mi sento e che mi regalo. Mi lascio sorprendere senza tanti complimenti. Cosi ogni giorno è speciale, perché mi regala lati di me sconosciuti. Ogni giorno mi faccio un piccolo regalo interiore. E devo dire che si sta veramente bene.

Io li ho chiamati “effetti collaterali” per fare dell´ironia, ma non sono del tutto sicuro che lo siano. Di solito gli effetti collaterali non sono piacevoli, tutto il contrario. Ma stavolta lo sono, e tanto!!!

Anche per questo consiglio a chiunque sia in ascolto di tentare un´esperienza del genere. Apre gli occhi sul mondo, ma soprattutto li apre su noi stessi. Scopriamo di avere meno limiti e preconcetti di quello che ci saremmo mai immaginati. Ci riscopriamo da sconosciuti, sotto la nostra pelle abitudinaria scopriamo un essere diverso, molto piú avventuroso e grenzenlos (privo di limiti).

E´bello essere piacevolmente inconsapevoli di noi stessi e lasciarci sorprendere. Proprio quando credevamo di conoscerci!!!

7 commenti:

  1. Lo so che sono trita e ritrita, che l'ho detto e ridetto fino allo sfinimento, ma lo ridico: Monaco per me ha rappresentato una rinascita. Ho iniziato la mia seconda vita venendo qui. Già lo dissi che nei giorni precedenti alla partenza mi sentivo addosso come un senso di "morte" -niente di lugubre eh - e rivedevo scene della mia infanzia che mi scorrevano davanti agli occhi come in un film. Ci mancava solo il tunnel con la luce in fondo... Anzi ho avuto pure quello; o meglio più di uno: l'autostrada del Brennero ne è piena eheheheh. Anche io da quando sono qui, sono cambiata parecchio. Ero sempre pessimista e insoddisfatta, ora sono contenta ogni giorno e vedo il bello in tutto. Ero la classica "musona" in ufficio e adesso gioisco di ogni persona che incontro al lavoro e trovo tutti i colleghi simpatici, interessanti, speciali. Appena arrivata ho aperto il mio blog, sogno che coltivavo da lungo tempo, ma che non trovavo il modo di mettere in pratica. Sto superando brillantemente la paura che mi accompgnava da sempre e cioè quella di parlare tedesco. Per me sono tutti autentici miracoli! Io mi auguro che continui così e che le cose belle continuino a fioccare su di me o che quando capitano quelle "brutte" io continui ad affrontarle con lo spirito giusto, come ho fatto finora. Evviva l'espatrio!!!

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  2. Mi hai tolto le parole di bocca, questo significa che i miei effetti collaterali sono condivisi! Si, la visione positiva ci sta, anche se alcune volte è veramente dura vedere il bicchiere mezzo pieno. Però poi passa tutto e ti godi solo il risultato positivo. Ahhhhh meraviglia delle meraviglie!

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  3. ciao vengo qui da Die Italienerin, vivo in svizzera tedesca da ormai 5 anni e passa..le sensazioni che descrivi sono quelle che provo anche io ora. Sono anche io nella fase in cui vedo il bicchiere pieno, ho lasciato l'italia per seguire il mio cuore, non è stato tutto facile ma è stato di sicuro formativo.
    Buona permanenza a Monaco!

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  4. Ciao Pinguino, grazie di essere passato/a dal mio Projekt Dresden e di aver lasciato un commento come traccia del tuo passaggio, mi ha fatto tantissimo piacere.
    Come te anch'io ho fatto questo salto per seguire il mio cuore. E per il momento ci sto benissimo e per citarti "non è stato tutto facile ma è stato di sicuro formativo".
    Spero continuerai a seguirmi per sapere come procederà la mia permanenza a Monaco! E ovviamente grazie dell' augurio!

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  5. Prego..a Monaco c'è anche una amica che scrive ogni tanto su questo forum http://forum.expatclic.com/index.php?showforum=166&Itemid=69 e altre expatlicchine si stanno aggiungendo. Immagino che lo conoscerai già tramite Eireen.
    Volentieri ti seguo!

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  6. Vivere all'estero per prima cosa ha avuto su di me la conseguenza di non essere più timida. Avevo 22 anni quando sono partita la prima volta per lavorare all'estero e da allora il mio carattere è cambiato moltissimo, i miei genitori me lo ripetono sempre.
    Complimenti per il blog. Seguirò la tua bella avventura.

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  7. Ciao Destinazioneestero e benvenuta sul Projekt Dresden. Che bello sentire che anche per te lavorare/risiedere all'estero ha significato perdere un po' della timidezza originaria. Per me scoprirmi più "estroverso" è stata un'autentica sorpresa. Però ci ho messo poco per accettare questo inspiegabile cambiamento.
    Grazie per i complimenti per il blog. Appena finiranno le visite coi parenti caricherò qua anche tutti gli interventi che ho lasciato su Splinder prima che lo chiudano. Che ai miei vecchi post ci tengo!
    Seguimi pure, la cosa non può farmi che piacere! A presto. T.

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