martedì 29 novembre 2011

Vita da ufficio

Dopo avervi ragguagliato con il post precedente sulla mia attuale situazione, penso sia venuto il tempo di parlarvi del mio ufficio e delle colleghe che mi circondano.
Poiché non mi è permesso fare pubblicitá al mio ente ospitante o quant´altro d´ora in poi il mio posto di lavoro si chiamerá UF (ovvero Ufficetto Tedesco) e le mie colleghe CT (Colleghe Tedesche), magari nel corso del tirocinio le differenzieró se no non ci capite piú niente voi e neanche io!
Per la prima volta nella mia vita ho una scrivania tutta mia, un computer tutto mio e pure un telefono personalizzato che ancora non mi sono azzardato a utilizzare nel timore di fare figure di pero e spaventare la persona all´altro capo con il mio tedesco avvinazzato. Per me è una cosa del tutto nuova poiché non ho mai lavorato in vita mia. Ebbene si signori, sono uno di quei classici polentoni che fanno una cosa alla volta. Fino a quattro mesi fa sgobbavo sui banchi dell´universitá, ora mi do da fare comodamente seduto alla scrivania. Sono un tipo da una cosa alla volta!
Immaginate la mia ansia e le mille e mille aspettative che avevo il primo giorno di lavoro. Fantasticavo colleghe super efficienti, burbere, silenziose, con sempre qualche pratica in mano da sbrigare, riservate e attente. Temevo i loro sguardi accigliati mentre mi esprimevo nel mio tedesco masticato, vedevo giá le loro menti lavorare a pieno ritmo nel tentativo di decifrare il mio pensiero. Pregavo per non fare brutte figure il primo giorno o, roba ancora peggiore, tipo grippargli la fotocopiatrice o fargli fumare il fax.
Le mie paure sono rimaste tali. Nessuna di queste catastrofi si è avverata. Al contratrio. Dopo una settimana e mezza (abbondiamo va´) di lavoro qui, mi sono fatto l´idea di essere atterrato nell´ufficio piú italiano di tutta Monaco. Qui si fa tranquillamente colazione alla scrivania appena si arriva e nessuno ti dice niente, anzi ti invogliano a mangiare augurandoti buona colazione. I momenti di silenzio sono pochi. Le CT si berciano da una scrivania all´altra i fatti loro. Dove sono andate nel fine settimana, cosa hanno fatto, ma soprattutto ridono. Qui si ride un botto. Io non capisco ancora la loro comicitá. A dirla tutta capisco ancora tre parole su venti. Quindi il piú delle volte vado a senso, oppure mi faccio mostrare con esempi quello che devo fare. Capire è un conto, eseguire un altro. Per il momento peró tutto fila lascio. L´atmosfera è rilassata, oserei dire svaccata al massimo. Le CT mangiano di tutte le ore e di tutto. C´è quella che io chiamo la Mangiona perché dal momento che mi siedo alla scrivania (circa alle 9) non la vedo mai riposare le mandibole. Oggi quando sono arrivato era li che si lavorava una carota annaffiata da una tazza gigante di latte freddo. Nel corso della mattina (dovete sapere che la Mangiona fa il part-time quindi a mezzogiorno leva le tende) poi, in media si fa fuori minimo un´alltra carota, passa quindi alla mela, verso le 11 ha un languorino diverso e allora ammazza un bicchiere di yogurt da 300grammi per finire in bellezza, prima di salutarci, con una tazza di thé aromatizzato seguita da un mandarino. Secondo me mette via il grasso come gli orsi in previsione dell´inverno. Oppure non ha voglia di farsi da mangiare quando arriva a casa e allora mangia come una disperata cosí quando arriva a casa è giá piena e non deve mettersi su un padella di Würstel. Anche se non scommetterei molto sulla seconda opinione. Mi sa che quando arriva a casa vuota comunque la dispensa.
A differenza invece di noi italiani, o mia non so, qua le verdure cavalcano l´onda. In mensa appena entri, subito dietro la lavagnetta con il menú del giorno, c´è l´angolo verdura-insalata fai da te, che io bazzico solo in caso sia disponibile la sgavettata di Kartoffelnsalat. Se no mi dirigo spedito all´angolo dolci/dessert, zuppe e piatto del giorno. Loro invece se non accompagnano la carne o la “pasta” o qualsiasi altra cosa con una terrinetta di verdura non son contenti. Difatti il primo giorno in mensa mi hanno chiesto sfrasato: perché non hai preso la verdura. Ehm….io non la mangio….
Domanda seguita subito dopo dalla constatazione: ma mangi cosí poco??? Certo che mangio cosí poco, la vostra kleine Portion è una media delle nostre. In piú io ho lo stomaco della capienza di un uovo di quaglia. Va da sé che io a confronto loro mangio come un cardellino. Tenendo poi ulteriormente conto che qui la pausa pranzo dura una mezz´oretta scarsa, ovvio che non mi abbotto di roba, se no poi finisce che mi appisolo sulla scrivania. Ah e mi raccomando tenete bene a mente che qui la pausa è a mezzogiorno spaccato. Né un minuto di piú, né un minuto di meno. Il primo giorno ci sono rimasto come uno scemo quando alle 12 precise mi hanno trascinato in mensa. Io ero li che tiravo le 13, come è buon costume in Italia. Neeeeeeeeeeeeeeeee. Qui siamo in Germania, qui si mangia prima. All´una è giá mezz´ora che io sto di nuovo alla scrivania a fare quello che devo fare.
Quando torni in ufficio peró c´è sempre una sorpresa. Una sorpresa chiamata RitterSport. Ogni giorno una delle CT ne porta una tavoletta e la “regala” all´ufficio. Questo è un costume che devo ammettere di gradire molto. E visto che il secondo giorno giá m´ero adattato a mangiarmi bellamente la mia brioche al cioccolato alla scrivania, ho deciso che a breve mi doteró di una tazza tutta mia cosí da potermi anch´io fare i thé o le cioccolate calde.
Dopotutto siamo nell´Unione Europea, sono qui per studiare da vicino la popolazione germanica e cercare di adattarmi il piú possibile ai loro usi e costumi. E allora che adattamento sia!
PS: anticipo giá che alcuni tentativi mossi in questa direzione sono stati coronati da successo, ma questa è un´altra storia e deve essere raccontata in un altro post!

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