martedì 8 novembre 2011

Nuvole sparse con qualche schiarita

Caro diario telematico,
oggi sono andato a Trento a firmare il mio contratto di tirocinio. Mi hanno accompagnato il papà guidatore e la mamma zuccherina. Pioveva a catinelle e sulle montagne che costeggiano l'autostrada si rincorrevano i nuvoloni di nebbia. Sembrava una scena da Signore degli Anelli, mi sentivo Frodo insieme alla Compagnia che si fa una scampagnata nei boschi nei dintorni di Moria. Mi faceva un effetto strano percorrere per l'ennesima volta quell'autostrada. Ormai quante volte l'avrò percorsa? Bha, tante comunque.
I tergicristalli spazzavano via le gocce di pioggia mentre filavamo verso Trento. Un gentile cartello autostradale ci ha informato per tempo che l'uscita di Trento centro era chiusa, così abbiamo ripiegato su Trento sud. Seguiti i cartelli diligentemente siamo riusciti a trovare parcheggio dietro il Castello del Buonconsiglio. Meglio di così si muore. Scendi, apri gli ombrelli e incamminati verso l'Università. Cammina cammina. Ci siam negati per bene le scarpe. Finalmente siamo giunti a destinazione, nella stessa sede dove avevo sostenuto il colloquio orale. Chiedo al gentile omino che sta dietro al bancone dove posso trovare l'ufficio internazionale.
"L'Ufficio oggi apre dalle 15 al pubblico"
"Ma io ho un appuntamento. Mi hanno detto di presentarmi qui alle 10"
"Con chi deve parlare?"
"Con Drusilla Polemoni"
"È strano perchè di solito mi avvisa se ha appuntamenti al mattino. Non so nemmeno se farla salire"
"Eh ma a me hanno detto così"
"Un attimo che chiamo su e controllo"
... e li stavo mandando giù maledizioni perchè se mi aveva fatto venire alle 10 e magari si era pure dimenticata che mi aveva dato lei appuntamento, appena la vedevo la crepavo di parole. L'omino annuisce al ricevitore varie volte, infine riattacca.
"Ah si, aveva ragione lei. Si era dimenticata di avvisarmi. Salga pure, 4 piano"
E via di scale. La graziosa signorina era li ad attendermi in cima alle scale, davanti alla porta dell'ufficio. Ci fa gentilmente accomodare e mi scodella una cartellina dopo l'altra piena zeppa di documenti, dichiarazioni, moduli da compilare e autografi da fare. Ha comiciato con l'illustrarmi le varie modalità che mi sono letto da me e che ormai non sono più novità, ma formalità date per assodate. Mi ha fatto firmare il contratto e poi con fare sopreso guarda le date stampate sopra e esclama:
"Ah che bello, ma quindi parte già domani?"
"A dire la verità no. Mi servirebbe più tempo. Ma penso di potermi organizzare in qualche modo per venerdì. Se i tempi che mi avete dato sono quelli cerco di rispettarli. Se dovessi cominciare a lavorare in ritardo mi scuserò in prima persona"
"Ah perchè ci sono problemi logistici? Bhe ma allora vediamo di rimediare. Quando vorrebbe partire?"
"Minimo domenica 13"
"Allora mi aspetti un attimo, vado a ristampare la pagina del contratto con le date. Intanto mi riempia con i suoi dati questi altri moduli"
Ollà. Caro diario mi sono sentito un figo e penso finalmente di aver capito come far funzionare la burocrazia in Italia. Facendo i finti tonti e scaricando i barili. Non appena la gentile signorina ha saputo che indirettamente avrei dato la colpa a loro, mi ha cambiato le date. I miracoli bisogna anche saperli far accadere, in certi casi.
Tutta baldanzosa è tornata con il contratto modificato, ho firmato altri fogli denominati Learning Agreement che una volta a destinazione dovrò provvedere a far firmare dalla mia tutor e poi mandarne due copie a Trento. Vabbè, si farà anche questa. Ora l'importante è aver un attimo posticipato la partenza perchè io strangolato e ansioso non voglio partire. Voglio fare le robe fatte bene e con ordine. Strette di mani e auguri, ci sentiremo presto e ciao. Ah per inciso io sulla borsa ci pago pure di tasse, quindi la somma erogata è lorda. Ah però. Ora della fine mi resterà unicamente la gloria di aver vinto il posto grazie al mio tedesco pazzo. Bhe prendiamo quello che viene va là, di più non possiamo chiedere.
Dopo tanta pioggia sulla via del ritorno il cielo era ancora nuvoloso, ma non pioveva più. Verso Sud si intravedevano pure delle strisce di luce chiara. Mi sono rassicurato.
L'hai capita la metafora, diario mio?

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