sabato 19 novembre 2011

Riassunto del disastro

Oggi è sabato e praticamente la settimana di ricerca alloggio è finita. Domattina devo liberare la camera alle 10 e poi sono in mezzo ad una strada. Se volete un riassunto breve, conciso ed esatto della ricerca mi bastano due parole: un disastro.
Le ho provate tutte e tutti i miei tentativi sono naufragati alla grande. Non ho piu idee, non so più cosa provare nè tentare. Ho mandato almeno una quarantina di mail e nessuno mi ha risposto. Sono andato ancora due volte in mensa a cercare annunci e niente di fatto. Ho provato a chiamare un tizio e la camera era da arredare, per cui niente. Ho chiamato un'altra e dopo una specie di trattativa mi ha liquidato dicendo che i praticanti sono una fonte insicura di entrata d'affitto e quindi ciao. Ho mandato messaggi convulsi a chiunque potesse aiutarmi. Ho chiesto aiuto all'istituto di Cultura Italiana, al Goethe Zentrum di Monaco, sono andato personalmente allo studentato della Caritas per sentirmi dire che si può fare richiesta, ma hanno precedenza i più bisognosi. E quindi bisognava allegare tutta una trafila di carte, referenze, presentazioni da parte della scuola, del prete e altro. Un buco dopo l'altro. Le ho provate veramente tutte. Ho scomodato la gentilissima Eireen che si è offerta di appendere un annuncio a mio nome nella bacheca della sua azienda. Sono sfiduciato e stanco di urlare nel deserto. I siti ormai mi si accavallano davanti gli occhi e gli annunci li conosco quasi a memoria.
Ieri poi c'è stata la ciliegina sulla torta. L'ultima batosta finale che mi ha tolto la speranza e il respiro. Dopo tutti sti tentativi ho gettato la spugna. Ho pensato che se con i miei mezzi non riuscivo a trovare uno straccio di stanza, camera, divano, materasso pulcioso, era ora che scendesse in campo l'artiglieria pesante. Sono andato in una delle tre agenzie immobiliare in croce di Monaco. Quando ho spiegato il mio problema la signorina dietro il bancone mi ha detto che si può fare e mi ha illustrato già un paio di offerte. Tutto bene. Quasi idilliaco. Mi mette in mano una sorta di contratto in italiano, una richiesta scritta di mediazione diciamo. Le dico che mi serve tempo per visionarlo che, disperato si, ma non fesso. Prima lo volevo visionare per bene. Tornato in camera me lo sono letto e riletto. Nella parte relativa alle modalità di pagamento c'era un continuo tira e molla tra IBAN e non IBAN, carta di credito, bonifico, bancomat. Insomma era ambiguo e il mio sesto senso di italiano si è messo in allarme. Qua mi son detto bisogna chiedere. Torno in agenzia e chiedo. Subito sembrava che non ci fossero problemi. Poi la donnina ossigenata ha dato una virata vigorosa e la storia risultata è che: accettano solo carte di credito rilasciate da una banca tedesca presso cui hai aperto un conto corrente. Niente carte di credito italiane, niente bancomat, non c'erano bonifici che tenevano. O così o pomì. Bene, grazie e arrivederci. Ho infilato la porta e buonanotte ai suonatori. Sono uscito che il mio muso toccava terra. Cestinata pure questa ultima sottilissima speranza, io do forfè.
Oltre al danno la beffa.Ttorno in camera, controllo la posta e vedo che uno mi ha risposto alla mail. Stavo quasi per gridare al miracolo. Lo leggo e vedo che non c'entra una mazza con quello che avevo chiesto. Mah. Bho. Non capisco. Tempo dieci minuti e me ne arriva un'altra di mail in cui lo stesso tizio mi diceva che la mail non era per me, di scusarlo che mi aveva confuso con un altro "candidato". Bang, mazzata sul collo.
Mi sarei messo a piangere. Ero come dire annientato. Lo so che posso risultare piagnone, arrendevole e moscio. Ma io sono fatto così e qui mi sto scontrando con i miei limiti. Più di così non so che altro fare. A meno che non accada un miracolo, io sono pronto a chiudere la valigia, salutare i miei mancati colleghi e salire sul primo treno della mattina per Verona.
Si perchè ieri mattina in sé la giornata era cominciata anche bene. Ero andato a presentarmi in azienda per portare a firmare le carte del Learning Agreement. E allora li mi hanno presentato allo staff, mi hanno mostrato la mia scrivania e il mio computer. Tante belle cose. La Super Genia mi ha detto di resistere, di trovare comunque una soluzione alternativa. Vorrei darle ascolto e so che da un lato ha ragione. Oggi voglio stare in raccoglimento, ho tanto da elaborare e metabolizzare, ma soprattutto tanto da accettare.
Spero che qualcosa cambi, altrimenti domattina dopo aver liberato la stanza dovrò andare in stazione a fare il biglietto di ritorno a casa.
Che schifo.

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