lunedì 30 luglio 2012

FdM & Quiz

Dopo gli aggiornamenti in ambito immobiliare parliamo degli sviluppi in ambito lavorativo. Tentato ambito lavorativo diciamo così. Visto che qua la disoccupazione si protrae in maniera esasperante. Almeno non ho passato tutti i giorni a rigirarmi i pollici. Oltre ai München Reportage e altri minijobs fai da te con cui occupo le mie giornate, due mattine le ho passate a sudare freddo sostenendo ben due, e sottolineo due, colloqui di lavoro. Praticamente uno al mese. Incoraggiante.


Il primo sarebbe stato un lavoro per cui avrei dato anche un rene: sorvegliante in un noto castello. Cioè ditemi dove devo firmare, quando comincio e a posto. Fosse stato così facile: prima ci stava il colloquio. Mi tremavano le gambe, mi formicolavano le punta delle dita e anziché il cuore mi pulsava lo stomaco. Mi hanno fatto accomodare in un corridoietto angusto e non vi dico i piedi come tamburellavano sulle assi di legno. Mi chiamano, mi presentano tre omoni dall’aria cordiale, ma cazzuta e mi fanno sedere a un tavolo. Mi sentivo di nuovo all’orale della maturità, attorniato da professori pronti a sgamarti alla minima esitazione o imprecisione. Io però non ero del tutto impreparato. Avevo passato tutto il giorno prima a prepararmi il copione, a limare le frasi, a cercare i casi e i verbi giusti sul vocabolario, a prendere scioltezza con certe frasi complesse (insomma ero tornato indietro alle ore di conversazioni al liceo, a quei 15 minuti canonici di esposizione a pappagallo del tal monumento davanti a tutta la classe). Ok improvvisare, ma anche un filo di preparazione previa per far impressione. Cominciano a mitragliarmi di domande. Stranamente capisco tutto e rispondo fluente (ma dove cavolo si era nascosto fino ad ora sto tedesco????), mi stampo un sorriso ebete e sorrido a ogni virgola, a ogni punto e a capo. Poi arrivano le domande comico-serie:


"Ha debiti?" No.

"È iscritto a partiti neonazi?" No.

"Ha reati pendenti contro di lei?" NO!!

"Ha mai lavorato per la Stasi?" Ehm no, sono nato l’anno prima della caduta del muro…

"Gode di solida liquidità?" Si. "Ah ecco, vorremmo assicurarci che in caso di necessità lei non rubi dalla cassa." Anche se fosse certo non ve lo vengo a dire! Pirla tutti e tre…


Poi incalzano con la parte tecnica: questi sarebbero i suoi compiti bla bla bla. Ok no problem. E ora un piccolo test per lei. Che????? Mi traduca in inglese queste indicazioni. o_O Inglese?? Che cos’è l’inglese? Ma non si stava parlando in tedesco?? Crisi. Sono andato in panico. Il mio cervello è andato in pausa cesso e ha impostato la segreteria telefonica, in tedesco. In testa grilli impazziti frinivano a tutto spiano. Scena muta: altra scena topica delle reminescenze da liceo. Come mandare a prostitute un intero colloquio con stile. Data l’impasse e il respiro da iperventilazione i signori mi han invitato a tradurre in italiano. Ah si, l’italiano. Forse quello me lo ricordo. Biascico un paio di frasi nella lingua madre (che a posteriori potevo anche elencare le verdure per la cena che tanto che ne sapevano quelli di italiano???) e poco a poco comincio a ricordare vagamente left and right, turn to, and then… Rutti involontari in lingua albionica. Nel frattempo la parte sana del mio cervello si stava già scavando la buca in cui nascondersi data la colossale figura di escremento fatta. Ancora cinque minuti di formalità e poi arrivederci. Non credo di essermi mai dato del cretino così tante volte al secondo come in quell’occasione.



Il secondo colloquio l’ho sostenuto schiacciato tra una pianta e la parete, puntellandomi coi gomiti su di un tavolinetto tondo. Cercando di restare in equilibrio precario tra la granugola di domande che mi piovevano addosso e il fuoco di sbarramento delle mie risposte nelle retrovie.


"Tra maggio e giugno dov’è stato lei? Perché non ha fatti colloqui in questo arco di tempo?" Ehm ero a casa, in Italia. Sa, presentare le carte del tirocinio, visite oculistiche di routine in ospedale…


"Cosa fa qua a Monaco?" Secondo te? Raccolgo banane per strade! Cerco lavoro, cosa vuoi che faccia qua!!


"Il suo tedesco è molto buono, ma non raffinato. Da quanto tempo è qua?" Più o meno 8 mesi. Grugnito passivo-aggressivo di presa visione. "Dovrebbe praticarlo un po’ di più sa, farsi amici, cercare di parlarlo tutto il giorno. Perfezionarlo." Eh certo, come se raccattare amicizie teutoniche fosse facile. Mi metto all’angolo della strada e invito il primo che passa a berci uno Spritz.


Al che io cominciavo a scocciarmi e volevo dirle che se non era interessata tanto valeva me lo dicesse e ci risparmiassimo la pantomima, quando comincia a scarabocchiarmi il curriculum.


"No così non va, qui non si capisce, accorciamo che non interessa a nessuno. Le consiglio di riscriverlo."


Non sapevo se sentirmi stupido, ingenuo o offeso. Credo un misto di tutti e tre. Tanto ormai era chiaro che il lavoro non me lo avrebbe dato neanche sotto tortura e che eravamo entrambi li solo per uno stupido pro forma. Passano altri dieci minuti e finalmente si decide a dare un taglio alla farsa dicendo che se fosse venuto buono un posto adatto a me si sarebbe fatta viva. Si, come no. Ciao bella grazie a te.



Dopo questa batosta avevo bisogno di respirare aria, di ossigenare il cervello, di andare in un posto in cui riflettere e trovare la pace dei sensi. E qui inserisco un quiz per voi lettori. Dove sono andato a cercare pace?! Essendo la risposta, credo, alquanto facile, ve la incasino chiedendovi in aggiunta, in quale punto esatto del luogo misterioso sono andato a decomprimermi il cervello??! Il lettore che indovinerà entrambe le risposte vincerà qualcosa di speciale. Curiosi? Non vi resta che partecipare!!


20 commenti:

  1. ciao Torqui!!! Auguroni per i prossimi colloqui non demordere!!!
    A me quando avevo fatto il colloquio in una grande azienda mi avevano chiesto se facevo parte di Scientology o dei Testimoni di Geova!!!!
    Hai visto che ti avrebbero chiesto perchè non hai fatto colloqui e/o cercato lavoro prima, come ti avevo detto??? Sono tremendi nell'organizzazione e nel Planung!!!.
    Bè dove ti sarai andato a riprendere, secondo me in una libreria o in una biblioteca, tipo al Gasteig. Tra l'altro ti ci vedrei a lavorare in quei posti li: hai già lasciato il Lebenslaluf?
    katia

    RispondiElimina
  2. Quando ho letto le domande che ti hanno fatto per un attimo ho pensato "ma che simpatico Torquitax, guarda che si inventa", e invece... cioè, la domanda sulla StaSi??? Meine Güte!!!! Ma che razza di domande fanno??? Comunque sempre dei gran simpaticoni questi teutonici! Io avrei invitato il trio dell'Ave Maria a prendere uno "Schpritz" o un "Hugo" per aperitivo, così potevano correggerti la grammatica e aiutarti a fare pratica... Non mollare!!!

    RispondiElimina
  3. Penso che quelle domande fossero obbligati a fartele. Non sono mica idioti. Un pò come il foglietto che si compila per entrare negli States dove dichiari di non essere comunista, terrorista, ecc. Ad ogni modo un blocco del genere l'ho avuto anche io durante un colloquio a cui tenevo tanto, forse l'avevo scritto anche nel Blog. Quindi capisco benissimo cosa significa. Porta pazienza e non disperare. Prova a puntare oltre ai classici colloqui anche a qualcosa di piú "rustico" tipo cameriere. Lo so che sono lavori senza valore per un CV ma preferisci dover tornare in Italia? NON TE LO CONSIGLIO (proprio oggi ne é successa una a una povera ragazza che conosciamo...). Inoltre come suggeriva qualcuno, si possono mettere lo stesos dentro dicendo che volevi perfezionare la lingua o che volevi assolutamente stare qui e non tornare in Italia. Le scuse si trovano. Che poi molto scuse non sono. ;-)

    RispondiElimina
  4. caspita, peccato per il primo colloquio!! pareva affatto male....
    ...il secondo è invece il classico "pain in the ass" con l`inutile e (concordo) vagamente offensiva predica sul tedesco e sul CV: inutili scuse per dire che non ti avrebbero dato il posto.
    good luck!

    RispondiElimina
  5. Dai questo è solo l'antipasto preparatorio ! Torqui sul mio blog c'è un premio per te ;)
    Dancer

    RispondiElimina
  6. Mmmmmm...ma me l'hai detto e non me lo ricordo? Ho il buio totale in testa. Sei andato al Nymphensgnaps? No, troppo ciafile. Da Hugendubel? No, troppo classico. Al Caesar Markt? No, non concilia le riflessioni. Da Kaufhof? No, la merce ti avrebbe distratto! Sull'Alter Peter allora!!! No eh?

    RispondiElimina
  7. Al Nymphenburg sull'isoletta col tempio!

    RispondiElimina
  8. Si vabbè ma qua secondo me si sfiora la paranoia. Neanche l'elasticità e creatività che vige in Italia, ma tutta sta bachettoneria...Ragazzi rilassatevi!
    No Katia, non sono andato al Gasteig. Ammetto con vergogna di non esserci neppure mai entrato...

    RispondiElimina
  9. Se le cose continuano così Momo vale veramente la pena di mollare. Se salta fuori qualcosa a breve benissimo. Altrimenti con i primi di settembre si impacchetta la valigia, si libera la casa e tutti contenti.

    RispondiElimina
  10. Grissino grazie per i tuoi consigli. Ma per come la vedi io ora l'Italia è la terra della sicurezza: casa sicura, lingua sicura, precariato sicuro, affetti sicuri. E per tutti gli strapazzi che sto vivendo qua non c'è miglior miraggio di questo.

    RispondiElimina
  11. Guardiamo in faccia la realtà: qua non mi ci vogliono proprio. E visto che gli fa cosi schifo il mio impegno a momento debito levo le tende. Almeno li avrò scuse ben più grandi per menarla con la disoccupazione.

    RispondiElimina
  12. Mi sa che siamo già alla frutta invece. Ora passo a ritirare il mio premio.

    RispondiElimina
  13. Cara Eireen luogo giusto, ossia Nymphenburg, però punto sbagliato! Mi dispiace. Ritenta sarai più fortunata.

    RispondiElimina
  14. Ok, ti aspetto sul mio blogghino :lol:

    RispondiElimina
  15. Dato che sei laureato in lingue, forse potrebbero interessarti questi due link, che riguardano posizioni di lettorato nelle università o assistentato nelle scuole:
    http://ec.europa.eu/education/llp/actions_en.htm
    http://www.romanistik.de/

    RispondiElimina
  16. Grazie Anna per i siti, ora passo a spulciarli per direttissima!

    RispondiElimina
  17. Leggo solo ora questo post e mi dispiace moltissimo per i tuoi colloqui. Vorrei dirti di non mollare, di riprovare, di continuare a inviare CV, anche per lavori che non ti sembrano troppo attinenti. Siamo un po' tutti sulla stessa barca, anche quassù nel nord c'è sempre meno lavoro e il costo della vita aumenta esponenzialmente. Anche io ho sperimentato un po' di mesi senza lavorare. Che dirti, spero di cuore che il colloquio giusto arrivi prima della fine dell'estate. Lo so che ora ti sembra tutto nero, ma non mollare!
    Se Monaco ti delude perchè non provi altrove in Germania? Magari è una domanda stupida ma è l'unico pernsiero che mi viene in mente in questo caso.

    RispondiElimina
  18. Cara Bianca bellissime parole le tue. Apprezzo molto. Penso che a questo punto del gioco seguirò proprio il tuo consiglio. Che senso avrebbe fare resistenza per uno stupido moto d'orgoglio? Bisogna valutare le priorità e fare delle scelte pratiche. Il tempo delle ambizioni è finito, ora è tempo di flessibilità.
    In realtà Monaco non mi delude. Mi delude più che altro la scarsa considerazione della gente. Ma la città no. Nonostante tutto io qui ci sto bene.

    RispondiElimina
  19. Mi spiace leggere di queste brutte giornate. Però nulla toglie che, seppur dall'Italia tu qualche CV lo possa mandare, no? Se quello rimane il tuo sogno e se non si avvera entro i termini che la Vermieterin ti ha dato (ma io tengo le dita incrociate), puoi comunque continuare a cercare. Sarà dura, avrai voglia di mollare e zero tempo, ma sei passato attraverso cose peggiori :)
    E se non funzionerà pazienza: almeno sarai a casa e sarai 'sicuro'.
    Vedila come la vedo io da fuori: in questa partita, seppur sia dura da continuare a giocare, non puoi perdere.

    RispondiElimina
  20. Cara Landslide grazie per le tue parole e il tuo incoraggiamento. Ma sai che mi hai letto nel pensiero? Guarda, anche se mi costringessero a tornare in Italia mica smetto di mandare CV. Con le mail si arriva ovunque, anche in Mozambico. Possono allontanarmi, ma non liberarsi di me, questo è certo.
    Che magari è meglio così: da casa sono meno teso e nervoso e gestisco meglio anche la cosa. Chissà!

    RispondiElimina

Non farti pregare, lasciami un commento!