giovedì 18 agosto 2011

Francoforte 7 e 8

Settimo giorno Tantissima tranquillità oggi. Nessuna ansia da prestazione da parte sua, mi sa che era il prete a metterlo sulle spine, con le sue richieste e i suoi commenti sciocchi e pure giudicatori se per quello. La sua attitudine era di uno che vuole insegnare qualcosa a tutti i costi, ma sorpassava ampiamente il limite. Nessun progetto, nessuna corsa, solo rispetto degli spazi e dei ritmi altrui. Ho fatto pure da mangiare, colto da ispirazione caritatevole: spaghetti. Lui mi guardava scettico e con fare preoccupato, ma poi ha pulito il piatto il signorino. Sti tedeschi che non apprezzano la cucina italiana (anche se non avendo il sale grosso ho dovuto usare il sale fino per salare la pasta, ROBE MAI VISTE). Oggi lo definirei un giorno casalingo, ecco. Però verso le 5 siamo andati a fare la crociera sul Meno, al tramonto era molto pittoresco, anche se c'era un certo venticello... E qui è accaduta una cosa strana. Sul battello si è aperto, raccontandomi della sua ex e del suo rapporto con le donne. Ne ho provato una pena infinita. E' una di quelle anime sperdute, senza guida, indifese senza l'appoggio di qualcuno. Cerca l'esotico, l'affascinante come compensazioni, ma non ne rimane soddisfatto. Secondo me cerca fuori quello che non riesce a trovare in sè e cioè l'avventuroso e l'indipendente. Soprattutto questo devo dire di lui, che è dipendente...dal passato, dall'aiuto del prete, da tutto quello che dovrebbe essere giusto o sbagliato. Si, mi fa pena proprio per questo, per la sua inutile irrequietezza. Però va bhe, come sempre curare anime non è un mio affare. Che ognuni pensi a se. Ps: sul battello ha confessato che non riesce a tenersi una ragazza come amica perchè a lungo andare viene sedotto dal fascino femminile. Non mi stupisce che non riesca a tenersi un'amica femmina. Finchè tenti di ravanarle tutte in basso quando ti parte l'ormone, nessuna donna ti resterà mai amica...
Ottavo giorno Aereoporto. Gate A17 per Verona. Felicità. Felicità. Felicità. FE-LI-CI-TA'. Torno a casa. Questo è tutto quello che voglio sapere e di cui mi importa. Un'ultima mattina tranquilla. Niente corse, niente ultimi giri strappalacrime. Ho già dato ieri con il momento "cuore aperto" sul battello. Lascio Francoforte e ne sono contento. E' stata un'esperienza utile, ora lo posso dire, per quanto brutale sia stata. Ma ho imparato molto su di me, sui miei limiti e sulle mie possibilità. Una punta di dispiacere è nel non poter più parlare tedesco speditamente, ma a casa mi aspetta il C1 e di tedesco ne sentirò ancora parecchio. Ho proprio voglia di ritrovare le mie cose, la mia camera, le mie abitudini. Un luogo chiamato casa, in cui le mie libertà più elementari sono garantite e rispettate. E dove capiscono i miei stupidissimi modi di dire. Ora come ora so che a Verona tutto ciò è garantito. Il mio cuore è più sereno. ...sono a casa. Quando dall'aereo ho visto il Baldo e il Garda tinto di fuoco dal tramonto ho sentito tanto tanto sollievo in me! E pensare che ho sempre trovato il lago un posto noioso...

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