martedì 27 novembre 2012

Elasticità vs Rigidità

Assioma: l’Italia è la patria dell’elasticità, la Germania della rigidità.

Nella vita ci vorrebbe un buon equilibrio di entrambe: essere elastici quando è giusto, impuntarsi quando è necessario. Però si sa che in fatto di popoli le mezze misure non esistono. Così da noi vige la mentalità elastica, possibilista, al limite del pressappochismo a volte, in Germania impera la rigida osservanza delle regole prestabilite. Capita cioè che mentre noi gironzoliamo per le nostre città pronti a capire e comprendere qualsiasi cosa, arrivando anche a giustificare il furto come un gesto creativo di guadagnarsi il pane, i tedeschi camminano tutto il santo giorno a chiappe strette, con stampata sul viso quell’espressione a culo di gallina tipica di chi ha timore di aprire bocca per non commettere un’infrazione. Difatti quando la commettete voi un’infrazione, per svista o ignoranza delle regole del vivere civile, siete esposti agli sguardi disgustati dei più moderati e mentalmente presi a dadolate negli stinchi dai più conservatori. Fateci caso: la maggior parte dei teutonici ha un’andatura rigida come un ciocco di legno. Segno che se li mettete nel camino, vi riscalderanno durante la cena di Natale.

Mentre per noi il detto “fatta la legge, fatto l’inganno” è un evergreen, per i nostri amici d’oltralpe invece vale l’aforisma “fatta le legge, impartito l’ordine”. A tutto tondo. Senza eccezione. Insindacabile e eterno. Come la porta d’entrata dell’Inferno. Poniamo caso che entri in un bar con l’impellente bisogno di scaricarti la vescica perché ti sta esondando come la diga del Vajont. In Italia ti indicano il bagno anche se ad uso esclusivo del personale. Tutti si muovono a pietà se ti vedono rosso in faccia, sudato e con le mani nei reparti di bassa manovalanza. Tranne i tedeschi. Stai per fartela addosso? Con un aplomb ammirevole ti allungano un fazzolettino: che se devi allagarti le mutande che almeno mi pulisci il pavimento, dato che stai per sporcarmelo. La regola non si strappa e punto. Il bagno è solo del personale e del personale è. Mica storie.

L’italiano è un democratico. Nasce con la democrazia attaccata alla pelle del sedere e ci muore. Talmente democratico che per rispettare i diritti di tutte le minoranze non esita a sobbarcare la maggioranza di tot oneri pur di non ferire i sentimenti dei gruppi minoritari e incorrere nella loro ira. Plateale e di gran classe. Comprensivo ed elastico. Il compare teutone invece non si fa scrupoli. Fai parte del gruppo Antenne fucsia, pungiglione beige? Bene, paghi quello che ti spetta. Sei in minoranza e questo ti cucchi. E se osi lamentarti ti arriva un manrovescio dalla Dea bendata come niente. Che cieca sarà pure, ma gli altri sensi li ha affinati per benino.

Il tedesco è un matematico nato. Va matto per numeri e settori. Ha una mente analitica e logica. Il loro cervello anziché funzionare a impulsi nervosi, segue il codice binario dei bit dei calcolatori. Tanto in ambito lavorativo che linguistico. Per loro la sempre valida massima “al variare del contesto variano le possibilità” è legge certa e autoritaria. Se hai fatto un certo tipo di percorso scolastico puoi iscriverti solo a un ristretto numero di Ausbildung. Il che ti da diritto a cercare solo un certo tipo di lavoro. Vengono lasciati pochi slanci alla fantasia. Ogni passo compiuto è il logico procedere di un percorso già tracciato. Solo così riescono a declinare un verbo nelle sue mille sfumature secondo l’intento comunicativo del parlante, dell’udente, del passante distratto o del gatto sul balcone. L’italiano invece è un letterato. Ci piacciono le libere espressioni, i voli pindarici, i percorsi contorti, i cambi repentini di idee. Da noi i confusi sono quelli con più possibilità: assaggiano un po’ tutto quello che il paese offre senza limiti di sorta . All’italiano la logica importa poco o niente, gli basta immaginare una cosa per renderla fattibile. Possediamo una lingua flessibile, l’impossibile non ci spaventa. Siamo equilibristi per vocazione e giocolieri per necessità.

Per farla breve:

Noi creiamo. Loro mantengono.

Noi interpretiamo. Loro eseguono.

Noi polemizziamo. Loro obbediscono.

Noi comprendiamo. Loro rimproverano.

Noi siamo il poliziotto buono. Loro quello cattivo.

Noi la cicala. Loro la formica.

Noi gli elastici. Loro i rigidi.

Morale? Gli italiani stimano i tedeschi, ma non li amano. I tedeschi amano gli italiani, ma non li stimano. O era il contrario??? Bhe insomma, avete capito!

11 commenti:

  1. guarda, mi scappa una risata a rivedermi domenica sera al seggio: un scheda aveva due "x" sullo stesso candidato e tutti volevano darla per valida. io ho rotto i maroni fino alla morte per farla annullare. mi si diceva che la "volontà dell'elettore era chiara" io ribattevo che le regole sono la non identificabilità del voto....
    altro episodio: giugno 2008, università di Hamburgo: dimentico di iscrivermi ad un esame... l'ultimo prima di laurearmi. disastro! ritardare la laurea di mesi... vado in ufficio, pago una "multa" di 10 euro e mi iscrivono in ritardo, tempo due minuti e tutto è risolto.
    insomma, saranno anche rigidi, ma almeno pensano a delle soluzioni.
    similmente, a me pare che per molte cose abbiano una tolleranza molto maggiore che da noi: ragazze madri che allattano in università, ragazzi gay che si baciano per strada....
    (sul bagno, purtroppo, hai ragione)

    sulla democrazia mi sento di dissentire: noi democratici? ah, magari!! secondo me noi italiani lo siamo solo per comodità, magari un pò per costrinzione... ma se trovassimo qualcuno che fa per tutti, non ci penseremo un secondo. siamo tendenzialmente servilisti. così la "tutela delle minoranze" diventa spesso un comodo scambio di privilegi.
    secondo me i tedeschi partecipano alla cosa pubblica molto di più. vero che spesso sono scomodi nei confronti delle minoranze, ma lì un partito come i verdi può diventare una forza di governo... qui? ecco, più che scomodi, direi "responsabili": se pensi alle chiese li capisco bene: perchè un non credente dovrebbe pagare le tasse per i cattolici? in Germania lo dici chiaro e tondo: sono cattolico, ergo pagherò.
    eppoi hanno un welfare niente male.

    scusa il commentone....

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  2. Qui in Austria non sono così rigidi, diciamo dei tedeschi e degli italiani migliorati :-D

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  3. "L’italiano è un democratico. Nasce con la democrazia attaccata alla pelle del sedere e ci muore. Talmente democratico che per rispettare i diritti di tutte le minoranze non esita a sobbarcare la maggioranza di tot oneri pur di non ferire i sentimenti dei gruppi minoritari e incorrere nella loro ira".

    mi domando in che Italia vivi, carissimo.

    ma forse intendevi parlare non del rispetto non delle minoranze, ma degli individui che sono parte della maggioranza

    gli italiani non sono democratici, sono feudali, ma chiamano il feudalesimo democrazia...

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  4. Red, guarda che il mio post è scritto in modo ironico e lievemente agrodolce. Per far riflettere sul fatto che non siamo perfetti nè noi nè loro ^^

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  5. Insomma Griss hai trovato il migliore dei mondi possibili in cui vivere!

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  6. Ma nessuno ha afferrato la tagliente ironia (nonchè caustica) con cui ho scritto questo post???

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  7. ooook, scusa, proprio non avevo colto il tono del post.
    forse questo mese di campagna elettorale ha un pò tranciato la mia percezione dell'ironia ;-)
    pole!

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  8. Ahahaha vai tranquillo. Questo post è una delle classiche ciambelle senza buco!! Dire che l'italiano è democratico è chiaramente una presa in giro, che se fossimo realmente democratici, esisterebbe anche più meritocrazia. Per il prossimo post agrodolce cercherò di essere più ironico!

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  9. post ironico e lievemente agrodolce... parole stra esatte per descrivere questo bellissimo articolo!

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  10. Gogo tu si che mi fai commuovere. Proprio quando stavo per abbandonare le speranze che qualcuno capisse il mio post sei arrivata tu! Grazie!!

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  11. ahaha parli con una che sul suo blog tratta temi come bimbi in viaggio, la fine del mondo e jurassic park. Come potevo non capire la tua ironia? :D

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