giovedì 22 novembre 2012

Avevo dimenticato...

…quanto fosse bello vivere l’inverno a casa propria. Aggirarsi per le stanze inondate di luce di prima mattina, scostare le tende e vedere gli alberi ingiallire giorno dopo giorno, accarezzati da radiosi raggi di sole, abbaglianti nel blu terso del cielo

…quanto fosse emozionante uscire di casa con addosso il maglione e il cappotto, avvertendo quel lieve sfrigolio alle guance e alla punta delle dita che sembra dire “l’inverno è qui ormai”.

…quanto fosse bello passeggiare per i monti chiudendo gli occhi e prendere sul viso i raggi mattutini sentendo le foglie scricchiolare sotto i piedi.

…quanto fosse da sturbo essere accolto dall’odore delle caldarroste dopo un pomeriggio in città.

…quanto fosse spettacolare vedere l’Adige scintillare sotto le arcate di Castelvecchio, girarsi e vedere il Santuario delle Torricelle dominare la collina che imbrunisce.

…quanto fosse piacevole lasciarsi cullare dal gorgogliare dell’Adige sotto i piloni di Ponte Pietra, alzare lo sguardo e vedere le arcate del Teatro Romano incorniciate dal cielo azzurro e terso.

…quanto fosse curioso camminare sotto i portici di Sottoriva e immaginare come potesse essere affascinante la Verona dell’Ottocento.

…quanto potesse essere rilassante sedersi in Piazza Dante e prendere il sole di mezzogiorno, addentando un panino e scambiandosi pettegolezzi con le ex compagne di università.

…quanto potesse essere esaltante cominciare a pensare cosa si vuole per Santa Lucia e aggirarsi per i negozi posseduti da quello spirito infantile del “lo voglio…no non lo voglio”.

…quanto potesse essere bello vedere la città che si mette in ghingheri per festeggiare il Natale.

…quanto potesse essere bello accogliere l’inverno a casa propria. Punto.

Della serie “gli inaspettati risvolti positivi del rimpatrio”. O, per dirla con le parole di Nada, “Ma che freddo faaaaaaaaaaaa…”







7 commenti:

  1. Lo sai, in questo momento ti invidio molto, moltissimo. E mi fai venire voglia di tornare in Italia col primo volo. Verdammt.


    :')

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  2. Ihihih diabolico che sono!!! Goditi invece il tuo inverno in Tedeschia, c'è tanto che può regalarti!

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  3. Scusa Simone, ma ho dovuto "nascondere" il tuo commento, più per ragioni di privacy che altro. La tua era una domanda legittima. Ti rispondo con un "ci sei andato vicino". Di più però non posso scucire, mi dispiace.

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  4. Beh mi fa piacere sentire che hai rivalutato Verona, casa, le abitudini, i colori e i sapori di sempre. Del resto"there is no place like home"!

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  5. Specialmente d'inverno. Non so, sarà il mio temperamento nordico, ma l'atmosfera invernale mi emoziona sempre!

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  6. Beh, si vede che Verona ha ancora molto da offrire e questo è bello. Io quando torno a Napoli, dopo il primo giorno di stupore nel constatare che fa caldo e c'è il sole...ho nuovamente voglia di fuggire.
    Il prossimo anno dunque si visita Venezia e Verona! ;-)
    A proposito, non ci hai detto delle impressioni della crucca imbranata in visita nel Belpaese...

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  7. Abbi pazienza Bianca. Work in progress!!
    Sai Verona è come quei libri che a fasi alterne della vita hanno sempre qualcosa da insegnarti anche se li sai a memoria. Cambi tu e cambiano loro...

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