martedì 28 gennaio 2014

Torino. Tra turismo, folklore e Pancrazia

A Torino, oltre a flirtare con la Mole e sfidare i banchi di nebbia, ho fatto anche le classiche cose da turista.
Come:

  • Visitare Palazzo Carignano (alias Museo del Risorgimento), lo Scalone juvarriano di Palazzo Madama (total free) e Palazzo Reale (che include anche l'Armeria Reale, la Galleria Sabauda e il Museo Archeologico). 
  • Ammirare le Porte Palatine e la facciata del Palazzo di Città (per i profani, il Municipio).
  • Scorrazzare per il Parco del Valentino con tanto di Palazzo omonimo (oggi sede della Facoltà d'Architettura dell'UniTo) e il Borgo Medievale, 
  • Passeggiare languidamente per i lunghi portici del centro e le vie dello shopping: Via Roma e Via Garibaldi.
  • Salire sul Monte dei Cappuccini da cui si gode un'impareggiabile vista della città con le Alpi sullo sfondo, le colline tutt'attorno (su una delle quali ci fa cucù la Basilica di Superga) e l'altezzosa cupola della Mole che guarda tutti gli altri edifici dall'alto in basso.

Avrei voluto andare anche alla Reggia di Venaria Reale e alla Basilica di Superga, ma c'è mancato il tempo. Tutto rimandato alla prossima volta!


Il vantaggio di scoprire una città attraverso gli occhi di una guida autoctona è sperimentare tutto il meglio che la tradizione locale può offrire.
E scoprire il folklore torinese insieme a Pancri m'è piaciuto da impazzire.
Sono stato introdotto a segreti ben custoditi dalla popolazione indigena. Segreti che non posso divulgare pena un taglio netto alla giugulare.
Però posso rivelarvi che ho bevuto una gianduja in tazza al Caffé Fiorio (Via Po) da sturbo: atmosfere settecentesche con gli stucchi sul soffitto, grandi specchiere alle pareti e divanetti in raso rosso a fiorami.
Ho avuto il sommo piacere di deliziare il mio palato al Caffè di Palazzo Reale dove ho potuto assaggiare il famoso Bicerin accompagnato dalla sontuosa Merenda Savoia*.

E a proposito. Voi lo sapete che cosa significa la tipica espressione torinese "non mi oso"?
Bhe, io ora sì!

Come se tutti questi vizi gastronomici non fossero stati abbastanza, la movida torinese, oltre al già citato aperitivo TurinStyle, mi ha regalato una cena pettegola e dissacratoria in un locale trash-schic di San Salvario, nuovo quartiere di tendenza della capitale subalpina.
E un dimenamento di culo in una stazione deserta della metro al ritmo di una canzone di Beyoncé.


Ma soprattutto Torino è stata una splendida, splendida avventura in compagnia di Jane Pancrazia.
Le impressioni che avevo avuto di lei a Milano erano poca cosa. A Torino, nel suo habitat naturale, ho capito che lei è molto, molto di più.
E sotto tutto quel guazzabuglio di confidenze, risate, battute e aneddoti, oltre alla simpatia, l'affetto e le gomitatine complici, ho scoperto l'ammirazione.
Io l'ammiro. L'ammiro tanto.
Perché è una donna coraggiosa. Perché è arguta e ottimista.
Spalleggiata da due infaticabili sostenitori: l'entusiasmo e l'ironia.
L'ammiro per il suo lavoro, che vorrei fosse anche il mio.
L'ammiro per esserselo creato. E per portarlo avanti con energia e passione.
L'ammiro per la sua indipendenza e il suo spirito di iniziativa. Per la sua creatività e leggerezza.
Ma più di tutto l'ammiro per la sua tenacia. E perché è mia amica.
Oh e anche per le sue doti culinarie: fa un pollo alle verdure or-gas-ma-ti-co!!


Questa è stata, a grandi linee, la mia Torino.
Spero di tornarci non presto, prestissimo!

*La Merenda Savoia comprende i "bagnà", biscotti secchi tipici e artigianali, ovvero: savoiardi, novarini, granellati, garibaldini, torcetti, meringhine, brutti e buoni, baci di dama. Ma anche: gianduiotti, dobloni, cri cri e la torta reale.

7 commenti:

  1. ps: mi ero dimenticata il dimenamento di culo! Fantastico! Siamo due ballerini fantastici! :D

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    1. Grazie a te cocca!
      La sculettata in metro è stata epica! Sai che facciamo la prossima volta? Ci facciamo un video stile flash mob a imperitura memoria.
      È deciso!

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  2. Con le tue foto riesci a rendere affascinante persino Torino (Pancri non mi togliere il saluto per questa affermazione, ma vidi Torino 20 anni fa e mi parve grigia e anonima...evidentemente così non è!). Ciao E

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    1. Madama Eireen come al solito lei è troppo buona con me.
      In realtà su tre giorni di visita solo il terzo c'è stata una meravigliosa giornata di sole. La mattina della partenza pioveva e gli altri due giorni nebbia e grigio come si vede dalle foto dei post precedenti.
      Mi fa comunque piacere che il risultato sia "affascinante". Il fotografo dilettante che è in me gongola...

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    2. Cara Eireen, Torino spesso è resa grigia dal brutto tempo ma anonima no! Anonima non è di certo!
      Devo assolutamente farti cambiare idea: ti toccherà venirmi a trovare!

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  3. La prossima volta che vengo a Verona, posso avere una guida autoctona anche io?

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