mercoledì 8 gennaio 2014

Cantando e scrivendo

Massì dai, che io avessi un'età mentale di 10 anni era risaputo.
Solo che al momento mi fa un attimo imbarazzo dirlo perché l'anno nuovo per me è iniziato cantando e scrivendo. Certo, non è che mi faccia piacere passare per una Biancaneve o una Cenerentola trasgender, ma mi mancavano solo gli uccelli sul davanzale, le gonnelline svolazzanti e un fiocchetto kitsch tra i capelli ed eravam lì.

Tutta colpa della Disney. E del loro ultimo capolavoro, Frozen.
Come? Come?? Cooome? Non siete andati a vederlo?? E siete ancora qua a legger le mie scempiaggini?? Filate di corsa al cienema. Ho detto di corsa!!

Bene, ora che sapete di cosa sto parlando raccoglietevi in cerchio e discutiamone.
Il film è un vero capolavoro. Per il ritmo della narrazione, delle scene, della costruzione dei personaggi in cui è facile riconoscersi, negli ambienti montani stra-uau e anche delle canzoni. Soprattutto le canzoni. Canzoni che canto a squarciagola da giorni.
In casa ormai sono stufi di ascoltare i miei sgorgheggi frantuma-timpani e girano con pratici tappi per le orecchie. Navigo in internet ascoltando e cantando. Posto foto su Instagram cantando. Mi accomodo sul cesso cantando (e lì sì che ci si sente uccelli del paradiso pronti a deporre uova).

Scale e arpeggi canori, solfeggi di riscaldamento vocale hanno avuto, come effetto collaterale, quello di smuovermi il cervello. Scrivo, scrivo, scrivo. Scrivo così tanto che ormai, invece del polso del tennista, ho il crampo dello scrittore. La penna produce scintilla sulla carta e un vago odore di bruciato si spande per la camera. Prima o poi i miei chiameranno preoccupati i vigili del fuoco, già lo so.

Idee come palloncini mi esplodono in testa. I memo si moltiplicano come conigli in calore. Storie che si avvolgono su sé stesse come viti infinite.
Il che comporta anche qualche problema di sdoppiamento di personalità. Uno è li che aspetta quieto l'autobus quando ecco affacciarsi un dialogo, una riflessione, un vissuto fittizio e allora prendi nota con le mani ridotte a moncherini stecchiti dal freddo e il taccuino che si regge su un equilibrio precario. La gente alla fermata mi guarda come se facessi il funambulo, ma va bhe, ordinaria amministrazione da diversamente fumato.

Comunque dai, l'anno si apre tra canti e balli scritti. Direi che è un buon inizio no?
Forse dopotutto Filippo riesco quasi a finirlo. Forse.
E voi, e voi? Come si è aperto il vostro nuovo anno??
Raccontatelo al puccioso amico Torqui!

Nota tecnica. Questo week end sono a Milano per il consueto appuntamento-progetto. Ma, domenica sera non rientrerò subito a Verona. Anzi, direttamente da Milano mi dirigerò verso un'altra città per me totalmente estranea e inesplorata. La cosa non mi spaventa dato che avrò, a farmi da cicerone, un'autoctona del luogo, autentica guida d'eccezione.
No no no, non vi svelerò né dove andrò né chi incontrerò. Lo scoprirete da Instagram.
Si, lo so, sono deliziosamente perfido!!

1 commento:

  1. Ciao uomo deliziosamente perfido, che bello sapere che "scrivi scrivi scrivi"! E' cosa buona e giusta.
    Ti abbracciucchio, fai il bravo!

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