martedì 6 marzo 2012

L´Italia in ufficio

Questo post è stato pensato appositamente per sfatare un mito: il mito della super efficienza, della straordinaria correttezza morale dei teutonici e dell´onestá connaturata. Ormai sono quattro mesi che poggio le chiappe sulla stessa sedia, che fisso lo stesso schermo dello stesso computer e che condivido lo spazio con le stesse donne. Bene. In quattro mesi di rodaggio qua ho assistito a un paio di scene che vorrei condividere, giusto per dare a Cesare quel che è Cesare (e cioè che neanche la Germania è il perfetto Land della cuccagna in cui tutto funziona e niente si ingrippa).

Situazione n. 1: un lunedi sono arrivato al lavoro. Mi hanno dato da ricopiare il solito indice della solita rivista mensile sugli appalti pubblici e mi sono alienato dal mondo diciamo verso fino le 11 am. L´ufficio era piú tranquillo del solito perché l´Ugolatrice e la Mangiona si erano prese un giorno di relax da passare tra manicure e massaggi al latte di cocco. All´appello rispondavamo Io, la Tutor, la Centralinista e la Secondina. Nessuno fiata, nessuno parla, si ode solo il ticchettio monotono e diseguale delle dita sulla tastiera. Finalmente smetto di ricopiare sigle di tribunali, paragrafi di codici e acronimi bislacchi, quando il computer comincia a dare di matto. La casella di posta elettronica che mi chiede la password (ma quando mai???), internet che si impalla e carica a vuoto, il server che va a dormire e dice che è in atto un controllo di sicurezza. Nessuna delle colleghe si allarma. Ok – mi dico – avrai premuto un tasto sbagliato come il tuo solito. Spegni e riavvia e fa finta di niente. Riavvio il sistema fiducioso. La schermata iniziale si apre e tutto sembra funzionare. Faccio per riaprire la posta elettronica ed ecco che riappare la finestra per la password. Mi guardo attorno colpevole e noto le espressioni tra il scazzato e il depresso delle altre. Non faccio neanche in tempo a chiedere che la Secondina erompe in un ohhhhhhh neeeeeeeeeeeeee, mannöööööööööööööööö. Tutti muti. Nessuno vuole essere il primo a dire “se ti si è grippato il computer, anche il mio è andato a raccogliere funghi”. La Tutor dopo pochi secondi si affaccia dalla sua porta e esclama: “il server è andato a farsi benedire. Centralinista prova a chiamare la reception e chiedi se il tecnico è disponibile”. La Centralinista chiama. Mette giú la cornetta e informa che il tecnico arriverá tra poco. Il tempo passa e del tecnico neanche l´ombra. Passa un ora, la Centralinista chiama e sorpresa! il tecnico si è dato alla latitanza. Morale: per quel giorno li non si è lavorato. Abbiamo passato tutto il resto della giornata a spettegolare o leggere riviste o mangiare. Addirittura mi hanno mandato a casa alle 2:30 perché alle 3:00 avrebbero anche loro chiuso l´ufficio. Nell´immaginario collettivo il tecnico si sarebbe presentato seduta stante e con un tocco di bacchetta magica avrebbe risolto tutto, ma cosi non è stato. Le emergenze informatiche non risolte capitano anche qui.

Situazione n.2: al mio ritorno a gennaio ho scoperto che presto avrei avuto una nuova collega. Non sto qua a spiegarvi per chi e per come, fatto sta che all´universo del UT si sarebbe aggiunta un nuovo personaggio. Le selezioni si sono protratte fino alla seconda settimana di gennaio, poi la nuova arrivata è stata scelta. Il Boss aveva cosi decretato. Termine dell´inizio dei lavori: 1 febbraio. Il giovedi prima della fatidica data arriva una mail dalla prescelta che ci informa che avrebbe cominciato a lavorare dal 1 marzo causa la salute malandata della suocera. Le colleghe hanno grugnato perché non vedevano l´ora di sbolognare un certo peso alla nuova arrivata e alcune hanno anche formulato il pensiero che se solo questa non avesse giá firmato il contratto, si poteva procedere con il ripescaggio di quelle a cui avevano giá fatto il colloquio. Febbraio passa tra Fasching e Schäfflertanzen. Il lunedi prima del 1 marzo la suddetta manda una mail alla Tutor per informarla che la salute della suocera peggiora. Pertanto rinunciava al posto di lavoro e tanti saluti. Con una mail. Neanche per telefono. Per mail, cinque giorni prima. La Tutor si è detta scandalizzata dalla cosa, ma non ha dato sfogo al suo sdegno. La Secondina invece si è messa a maledire il mondo “l´umana spezie e ´l loco e ´l tempo e ´l seme di lor semenza e di lor nascimenti”. Era viola e svampata. Unfassbar e unglaublich erano le uniche parole sensate che sono riuscito a capire. Tutto il resto era comprensibile dal tono. A me tutta questa situazione puzzava alquanto, da buon italiano ci vedevo del premeditato dietro, ma va bhe, io non faccio testo. Sono nato malizioso.

E per riprendere il titolo del post, un giorno mi hanno messo a riordinare gli scaffali. Tra i mille volantini che non servono piú e i faldoni di anni che furono ho trovato una bandierina italiana da tavolo, di quelle con il gambo di plastica e il tricolore di carta. Bhe devo dire che mi sono commosso e l´ho ovviamente salvata dall´essere buttata nel cestino. Ora sventola sulla mia scrivania, a lato dello schermo.

9 commenti:

  1. Beh, la Germania ha difetti a palate, come tutti i paesi del mondo, ma quello della poca efficienza proprio no. :-) Queste raccontate da te sono eccezioni, per fortuna, mentre altrove sono la regola quotidiana. Sono troppo pro-Germania? Direi in questo specifico caso, sì! Solo un esempio di efficienza teutonica: dove lavoravo prima, ossia nel Belpaese, tutto era quasi sempre urgente e da organizzare in fretta. Perchè? Ma perché era lasciato lì a salare per dei mesi, per poi essere ripreso all'ultimo momento, quando ci si accorgeva che la scadenza incombeva- E allora via a fare tutto ai 200 all'ora con relativi casini, pasticci, pezze dell'ultimo minuto, notti insonni e ascelle pezzate. Qua se vogli0no organizzare una riunione, cominciano a parlartene mesi prima. Così voglio vedere se non si riesce a fare tutto con calma e nel dovuto modo. Questo mi ha cambiato parecchio la qualità della vita, perlomeno lavorativa. Ciauz!

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  2. ok, casi come questi non mi sono ancora capitati... però mi è arrivato giusto ieri un contratto tedesco da correggere e rivedere per il clienti italiano:
    nei primi di articoli, definizioni dei termini, facevano un casino tale che ho impiegato un'ora solo per decifrarli!!
    In pratica dicevano "A è un componente da usare per B" con tutte le conseguenti specifiche tecniche (ma è immaginabile per un tedesco non annettere tutti i dettagli??? no no no), comma 2: "B è un prodotto costituito dal componente A e dagli sviluppi C" ripetendo tutte le specifiche di cui sopra..... arghhh!
    Molto teutonico in effeti...

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  3. L´intento del post era unicamente quello di far capire ai lettori che neanche la Germania é il paradiso assoluto in antitesi all´Italia, coacervo di tutti i mali. Certo, le fregature e i casini informatici ci sono anche qua, difatti questi due sono gli unici episodi di "italianitá" che ho sperimentato dal mio arrivo nell´UT. Era giusto per dare di che riflettere ai lettori, che non finiscano per osannare la Deutschland sempre e solo a discapito dello Stivale! Per via di organnizzazione niente da dire, le sale e le date sono decise e prenotate con mesi e mesi d´anticipo. Praticamente nel timore di gestire male il presente ipotecano anche il futuro!

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  4. Ah gli amati contratti...ne so qualcosa, soprattutto per via di traduzione. Certi giorni credevo di diventare matto nell´impresa, poi quando passavo il limite mi rivolgevo a Google Traduttore e buonanotte al secchio. Metterci l´impegno d´accordo, morire per una traduzione non esiste. Comunque l´italiano quanto a linguaggio specifico non scherza (e tu che sei avvocato praticante lo sai bene!!!). Prima di mettere giú anche solo un sostantivo in tedesco stavo 10 minuti buoni a interpretare il testo in italiano. Casino dei casini. Diciamo che sia in italiano che in tedesco, un contratto é sempre una gran brutta gatta da pelare!!

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  5. Speriamo che siano solo sporadiche eccezioni...io sono abbastanza soddisfatto dell'efficienza degli uffici tedeschi! Proprio oggi mi serviva un documento dalla 'cassa mutua' tedesca da presentare all'università.
    Il documento mi è stato subito inviato per email 10 minuti dalla richiesta! Me contento e soddisfatto :D :D :D

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  6. Massi, lo saranno sicuramente. Vedrai che fino a fine aprile (termine di fine tirocinio) non se ne verificheranno altri. Queste sono state le classiche eccezioni che confermano le regole. Bhe se parli di uffici tedeschi non posso che applaudire la loro efficenza. Per sbrigare l'Anmeldung ci ho speso un'ora scarsa una mattina prima di andare al lavoro (qua l'ufficio anagrafe apre alle 7:30). E paf, di botto ero un residente. Il tutto con il modulo compilato e la carta d'identità in mano. Robe dell'altro mondo.

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  7. Ah mi dispiace, tu ad Aprili finisci ed io invece incomincio...
    resta che forse è meglio hehe

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  8. Ma certo, certo, avevo capito l'intento del post. Il tomo della mia risposta non voleva essere polemico, sia chiaro; é solo che mi è uscita di getto, così. E non hai torto: anche in Germania ogni tanto le cose vanno storte. Incredibile, ma vero.

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  9. ah, noi italiani siamo straordinari nel far confusione con la lingua "burocratichese"! specialmente gli atti legislativi, sono semplicemente illeggibili. seguiti a ruota dalle sentenze, dagli atti di polizia....
    comunquq qualche volta Google è semplicemente un buono strumento a portata di mano, un buon dizionario da trovare rapidamente.

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