venerdì 17 febbraio 2012

Questione di accenti

Per quanto uno si applichi a imitare i suoni, le modalitá articolatorie dei nativi, la loro modulazione/accentazione musicale, ci saranno sempre contesti che ti svelano per quello che sei: un espatriato. In particolare l´accento è quello che ci fa sgamare appena apriamo bocca, cosi che l´autoctono è subito portato a pensare “ah questo è italiano, questo è tedesco, questo è cecoslovacco, questo è francese…” E non ci sono santi che tengano, la nostra provenienza, se proprio non ce l´abbiamo scritta in faccia, si rivela quando parliamo. Solo che anche li nascono (s)piacevoli malintesi. Ho giá parlato dei colori di cui Madre Natura mi ha dotato, colori che mi permettono di mimetizzarmi con una certa facilitá, quando sto zitto. Quando apro bocca, bhe, è tutto un altro paio di maniche.

Peró anche li all´inizio mi aspettavo che mi facessero tutti osservazione sulla mia nazionalitá, anche e soprattutto quegli estranei che mi chiedevano indicazioni per strada. Invece niente di niente. E allora sono sorte le solite domande (io me ne faccio un sacco dovete sapere, è trovare una risposta che resta un optional): ma che quando parlo non mi si sgama subito per italiano? Dov´è il mio accento, che io percepisco come grasso e ingombrante? Ci deve essere qualcosa che mi denuncia come non-teutonico, no?? Domande su domande, risposte non pervenute. Quindi me la sono messa via. Mi son detto: “se anche pensano subito che sono italiano o comunque straniero, a loro non importa, badano al risultato. Hanno avuto le loro indicazioni, hanno ringraziato, che io sia italiano non gliene puó fregare di meno”. Stesso discorso per quando mi rifugio da Hugendubel, pago alla cassa, parlo in mensa. "Sará che sono straabituati con tutti i turchi e compagnia briscola che circola qua – mi sono raccontato – che non fanno neanche piú caso a un accento, di qualunque tipo sia”. Mi ero messo l´anima in pace. Se non interessava a loro, perché avrei dovuto andare in giro io con una bandiera tricolore sulla giacca? Se mi chiedi ti rispondo e se no, grazie e arrivederci.

Inatteso il fattaccio che ha riaperto la questione. Rovistavo tra i libri in una bancarella del Rindlermarkt quando ho scovato un bellissimo libro di fotografie su Monaco prima e dopo la guerra. Mio. Entro nella minuscola libreria dirimpetto alla bancarella e chiedo a uno svaccatissimo signore se potevo pagare li il libro (che so magari la bancarella era di un ambulante che era andato a bersi un caffè e non aveva niente a che fare con la libreria in questione). Con una tipicissima pronuncia bavarese mi risponde di si, gli allungo il libro, preme i testi della cassa, pago, mi da il resto. Sto per infilare il libro in borsa quando mi chiede se voglio una borsa di plastica. “No grazie – rispondo – lo metto in borsa, nessun problema”. Non ho nemmeno finito di articolare l´ultimo gruppo di consonanti che l´omino mi fissa intensamente, con gli occhi quasi socchiusi. Oddio ho qualcosa in faccia che fa ribrezzo e lui se la sta studiando. Indietreggio. E poi bam, la botta: “Siete francese? (Sind Sie aus Frankreich?)“, mi chiede. COOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAA? Francese io???? Come come come? Sorrido come un ebete e rispondo “Ah no no, sono italiano (ach ne, ich bin aus Italien)”. Al che l´uomo sorride estasiato e controbatte: “Ancora meglio (umso besser)”. Imbarazzatissimo per la situazione, continuo a sorridere (non riuscivo a capire se il tipo fosse serio o mi stesse prendendo bellamente per i fondelli), ringrazio ancora e esco.

In strada i pensieri forticavano a mille, una centrifuga di pippe mentali a 4000 giri. Oddio oddio oddio, che il mio accento suona come francese?? Il mio accento tutto veronese è in realtá interscambiabile per francese? Ma allora tutti quelli che ho incrociato e a cui ho dato indicazioni mi hanno spacciato per francese?? No no no no, qua bisognava andare in fondo alla problematica e ottenere una risposta una volte per tutte, per metterci una bella pietra sopra, accettare le eventuali sconcertanti rivelazioni e farsene una ragione.

Il giorno dopo entro in ufficio e spiego la mia orrida esperienza. Le colleghe ascoltano attente, concentrate e infine chiedo trepidante: “ma insomma il mio accento suona come francese????”. Momento di silenzio. “No, il tuo accento è decisamente italiano (na, dein Akzent ist definitiv italienisch)” risponde convinta la Centralinista Ridens. Oh signore che sollievo, che leggerezza. Dopo cinque minuti di serenitá, ecco tornare le domande. Ma se il mio accento è dichiaratamente italiano, com´è che mi hanno flippato per francese? Crisi. Non avrei sospettato che la risposta era dietro l´angolo. A ora di pranzo il Collega Scollegato (cioè quello che capita qua solo due volte a settimana), mi chiede se vado con lui in mensa. Ok. Seduti al tavolo gli racconto la storia, buttandola un po´in vacca, in fondo non era mica morto nessuno. Alla mia osservazione ingenua “cioè come si puó scambiare un accento italiano per uno francese non so, peró è andata cosi…”, il CS risponde con la veritá rivelata: “allora c´è da dire che non tutti sanno ben distinguere un accento latino dall´altro. Sentono solo un accento romanzo e sparano la prima lingua che risponde alla loro idea di lingua romanza, cioè il francese. E poi, se te lo posso dire, non è cosi facile individuare la tua provenienza perché pronunci giá certe parole con una corretta pronuncia tedesca, ci si accorge che non sei tedesco perché in certi contesti non usi il verbo che a noi verrebbe automatico o in certi casi sbagli a porre l´accento sulla parola. In piú sai noi siamo abituati a pensare all´accento italiano come a quell´accento che senti volare nelle gelaterie, che il piú delle volte sono gestite da italiani del sud. Il tuo accento del nord invece è meno schiacciante e quindi dobbiamo pensarci un attimo per identificarti per certo come italiano”. Caspita, non mi aspettavo una risposta cosi articolata, ma ha tacitato la mia coscienza. Sentirmi dire poi che certe parole le pronuncio giá con inflessione tedesca, mi ha ringalluzzito come non mai.

Ad ogni modo ho avuto la mia rivincita non piú tardi di domenica. Ero alla cassa della Residenz che acquistavo il biglietto d´ingresso, quando il cassiere, non appena udita la mia voce, alza di scatto la testa, mi guarda tutto emozionato e chiede: Italiano? Si. Si si si, mille volte si! Italiano. I-TA-LIA-NO.

9 commenti:

  1. alla fine del mio soggiorno quando mi hanno chiesto da dove venissi e rispondevo "aus der Pfalz!!", ma ero particolarmente ciucco e avrei potuto imitare qualsiasi accento (l'alcool, si sa, aumenta le capacità linguistiche).

    comunque se ti confondono con altre nazionalità il tedesco devi saperlo abbastanza bene ormai!
    per arrivare a questi livelli io ho dovuto parlarlo un anno intero con colleghi, amici, prof.... alla fine probabilmente mi mimetizzavo abbastanza.
    comunque non mi avrebbe irritato l'essere confuso con qualche altra nazionalità. qualsiasi cosa pur di essere il meno riconoscibile possibile!
    oggi temo di aver perso tantissimo, soprattutto con la pronuncia. ufff.... devo ricominciare a parlarlo!

    ah, ti volevo ringraziare per avermi inserito fra i tuoi link!

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  2. 'nti preoccupare: a volte i tedeschi sentendo me ed il bambino bionico interloquire, ci scambiano per spagnoli. Come lo so? Perchè intervengono nei nostri scambi di battute con robe tipo "Gracias!" o "Habla Espanol?". Giuro.

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  3. che ridere anche a me hanno chiesto se ero francese, credo che il tuo collega c'abbia preso con la spiegazione..invece in germania ovviamente mi sgamano come svizzera ;-)
    vengo anche io dal nord e in effetti la nostra pronuncia si mimetizza abbastanza bene, di sicuro meglio di un calabrese che parla tedesco (mi scuso in anticipo coi calabresi ma il loro accento si sente proprio!) .
    Ah io molte volte vengo etichettata come ticinese, in effetti venendo dalla lombardia direi che non sono molto lontani..certe volte nicchio e non dico di no, almeno mi trattano meglio se pensano che sia svizzera :-)
    Ieri sera con il marito ci siamo visti "die Schweizer macher" se vi capita guardatelo, vi sarete delle sane risate e capirete come si vive qui..peccato che il film sia del 1978, non è cambiato nulla :-(

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  4. A me come aprivo bocca mi scambiavano o per spagnola o per italiana e il mio aspetto fisico è decisamente da italiana. Ma siccome l'accento straniero ha un suo fascino (a detta di molti e lo penso pure io) non mi sono mai sbattuta tanto per mimetizzarlo, anzi...
    katia

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  5. Allora, la questione del "saperlo abbastanza" è spinosa. Loro mi dicono di si, che lo parlo bene e mi faccio capire splendidamente. Loro. Io mi sento sempre in fallo, manchevole, che si fa capire più a gesti che a parole. Il tedesco è ottimo per insegnare pazienza e umiltà. Però loro dimostrano di apprezzare gli sforzi quindi ti impegni pure volentieri.
    Sono qua da tre mesi, ma più che il lessico sono bravo a imitare le pronuncie, anche se forse non è imitazione. Mi capita che se parlo con uno per un paio di giorni poi assimilo come niente la pronuncia, mi viene d'istinto...bho!
    Che mi abbiano scambiato per francese non mi ha fatto arrabbiare, solo sorpreso perchè giuro, io ero arciconvinto che grazie al mio accento mi si riconoscesse subito per italiano, istantaneamente, di pacca proprio.

    Per il link prego, anzi scusami tu, che ti commento ogni morte di papa mentre tu mi commenti spesso. In tema di politica sono una vera pippa, sorry!

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  6. Addirittura spagnoli??? Bhe li devono proprio avere le orecchie forate di prosciutto e soprattutto gli occhi perchè a vederti non passeresti mai per spagnola. Ma evidentemente si fidano molto del loro orecchio ed è quando casca l'asino...

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  7. Esatto Pinguino, penso che il succo del discorso del CS fosse giusto quello: non venendo da regioni del sud dove l'accento è tipico e fa pure folklore, il nostro accento italiano del nord crea confusione, allora sparano francese nella speranza di aver imbroccato la giusta provenienza. No tesoro, ritenta, sarai più fortunato.
    A me se lo chiedono ammetto tranquillamente di essere italiano, non me ne vergogno. Solo perchè abbiamo avuto Mr B. non vuol dire che l'Italia sia tutta cosi. E poi con l'avvento di Mr Monti le quotazioni italiane sono in rialzo. Il Mario e la Angelina sono pappa e ciccia ormai.

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  8. A me hanno detto addirittura che il tedesco con accento italiano manda in bisibiglio gli ormoni delle ragazze germaniche. Com'è come non è, io parlo come mi viene. Certe parole ormai sono marchiate con la pronuncia deutsch (abA, odA, supA, seA), altre come escono escono. Alla più disperata scandisco come stessi facendo lo spelling e liberi tutti.

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  9. il tedesco è ottimo per insegnare un sacco di cose (specie a noi italiani...).
    io ho sempre avuto un sacco di problemi col vocabolario e al contempo non ero particolarmente bravo a cogliere la pronuncia esatta (anzi, non lo ero affatto).
    a ripensarci, proprio non mi spiego come ho fatto ad impararlo ;-)))
    diciamo che smettere di gesticolare in continuazione come facciamo noi è già un bel passo avanti (in Francia, dove sapevo ancora meno la lingua, facevo in continuazione "ok" alla gente per lasciarli capire che avevo compreso.....)


    ti prego, non ti scusare per i pochi commenti.... sono io che ho una produzione troppo prolifica!!
    comunque, nell'ultimo post parlo proprio del presidente tedesco, se ti va di passare.

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