venerdì 14 ottobre 2011

La Berlin-bag spopola

Domani, terzo sabato del mese, mi aspetta anche il terzo giorno di mercatino del baratto. Questa iniziativa comincia a diventare un tour de force. Ma almeno ci si diverte ad andare in giro con la Super Genia. Con lei non ci si annoia mai. Durante queste giornate io mi porto sempre dietro la Berlin-bag, perchè è capiente e mi ci sta dentro di tutto, perchè è incredibilmente comoda (anche se dentro c'è mezza casa non pesa una mazza) e perchè la adoro e me la voglio portare in giro più che posso. Ho un'autentica borsa tedesca comprata nel cuore della Deutschland e me la voglio giustamente godere, o no? Solo che la bellezza della Berlin-bag non è passata inosservata. Già gli altri due sabati l'ho dovuta difendere dalle grinfie delle vecchie barattanti. Queste astute vecchiette si aggiravano tutte curiose e non curanti intorno al nostro banchetto, quando una nota la Bb sulla sedia. Si avvicina, la squadra e se la prende in mano. Appena l'ho vista gliele avrei mozzate! Giù le zampe!!! Si guarda attorno, vede me e la Super Genia, si avvicina stringendo per bene la mia preziosa borsa e tutta tranquilla chiede: "La baratti questa?". ASSOLUTAMENTE NO! La guardo intenerito per non strapparle le falangi a morsi e tutto mogio le dico: "No, questa non si baratta. È mia, mi serve per portar qui le cose. No, mi dispiace, questa proprio non è barattabile". Cioè ma ti pare che do via così la Berlin-bag???? Sono dovuto andare fino a Berlino, sciropparmi un tour di ottuagenari, resistere ai 33 gradi per averla e ora la baratto??? Non esiste. La vecchia si smoscia, me la rimette tra le mani e torna a passeggiare tra i banchi, mormorando "peccato" alle sue compari. Mi ha fatto piacere che avesse notato il pezzo di qualità e pensasse di accaparrarselo, ma certe cose non si danno via per principio. Mai e poi mai. La scena si è ripetuta anche sabato scorso. Un paio di vecchie si sono avvicinate per chiedere se la barattavo. Di nuovo un fermo rifiuto. Hanno anche tentato di intenerirmi con la scusa che non se la sarebbero tenuta per loro, ben inteso, ma che l'avrebbero regalata al nipote. Ecco, allora dica pure a suo nipote che gli basta andare a farsi un week-end a Berlino per averne una simile e scegliere quella che gli piace di più. Non è mica detto che la mia piaccia. A me si, agli altri non so!! Ieri giornata intensa in uni. Ho seguito alcune lezioni per decidere se la specialistica che mi hanno consigliato fa per me. Ora come ora sono propenso al no. Non crediate che abbandoni i progetti monachensi, non sia mai. Solo che stare in casa a non fare niente comincia a essere controproducente. E allora per intanto mi do qualcosa da fare che il cervello deve restare curioso e elastico. Se si impigrisce è la fine dei giochi. Ad ogni modo sia nelle aule che per i corridoi sfoggiavo la mia Berlin-bag con estremo orgoglio e non mi sono sfuggiate le occhiate di invidia e ammirazione. Anzi. Ne ho goduto come una reginetta di bellezza. Una squinzia mi ha addirittura chiesto dove l'avessi comprata. A Berlino -ho risposto prontamente. Ahhh -ha risposto lei un po' acidella- no perchè sai alcune volte c'è scritto Berlino, ma poi è roba di cinesi o di importazione. Comunque grazie e scusa se ti ho disturbato. Ti rode eh, che io abbia la borsa di Berlino e tu no, vero??? Hai provato a disprezzarla, ma non ti è riuscito. Se anche fosse fatta dai cinesi, non me ne può fregar di meno. Per me ha un valore sentimentale e estetico enorme. Quindi, anche se fosse made in China, la Berlin-bag è mia e io la adoro. Tiè. Vi lascio con l'immagine della mia Berlin-bag e ditemi se non è bellissima. Questo è amore... retro-btor1_030-6037_01

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