venerdì 14 giugno 2013

Cartoline

Ma com'è che non le scrive più nessuno??

Cioè io me le sognavo di notte le cartoline. Appena qualcuno mi diceva che andava in vacanza, in qualsiasi stagione e ovunque andasse, il pedaggio che mi doveva pagare perché non lo crepassi di insulti era una cartolina. Scrausissima, con tre parole in croce dietro tipo "tanti saluti da Gabbice Mare, Mario", con una fotografia vecchia come Carlo Martello stampata sul davanti, ma pur sempre una signora cartolina. I ricordini se li potevano pure tenere che tanto la boccetta di sabbia l'avrei svuotata nella lettiera del gatto e la conchiglia l'avrei usata a mo' di grattugia per il Grana, ma la cartolina era d'obbligo. Ero terribile: rompevo l'anima a chiunque per una cartolina, una che fosse una. Andavano a Jesolo? Bon, tu manda una cartolina. Andavano a Tiarno di Sotto (Tn), un paesetto sperduto in qualche vallata? Chissene, tu manda una cartolina. "Ma stiamo via solo 5 giorni e poi torniamo." Fa' niente! Sempre "vacanza" è, per ciò tu la cartolina me la devi mandare. Eccomi: il dittatore delle cartoline.

Ovviamente appena ci andavo io in vacanza, cominciavo una settimana prima a collezionare indirizzi vari e controllare chi me l'aveva mandata (si meritavano una cartolina di ringraziamento) e chi si era dimenticato (ops, mi sono dimenticato pure io!). La scelta della cartolina personalizzata per ognuno poi era accuratissima. "Quella rossa con le varie vedute per la Franca che apprezza...questa con la spaghettata tipica per Giulio che l'unica cosa che tira è il mangiare...quella lì con lo sfondo verde e la barchetta per Giacomo che è un nostalgico...uh questa con i cuoricini e il polipetto alla Valentina che è la stravagante-che-aborre-il-classicume". I saluti altamente personali che le accompagnavano non erano da meno: la nota turistica per uno, il lato modaiolo per l'altro, quello economico per il fissato con i prezzi e quello estetico per quella malata di confronti noi-meglio-voi-peggio. Slinguazzavo per bene i francobolli, gli battevo ben bene nell'apposito angolino, ricopiavo diligente l'indirizzo a chiare lettere (sia mai che dopo tutto sto sbattimento tra e scelta della cartolina e i saluti ad hoc, le poste me le perdessero perché non capivano l'indirizzo) e la mattina dopo le imbucavo alla prima buca delle lettere. A me le cartoline san da romantico, che vi devo dire?!

Adesso non si usa più. "Costan troppo...non c'avevo tempo...non ce n'erano di belle...son troppo pigro per ste cose...non avevo il tuo indirizzo (e chiedimelo no??)...massì dai ti faccio vedere le foto quando torno..." Con tutta sta tecnologia restiamo con sempre meno ricordi in mano. Non sviluppiamo più le foto perché tanto le abbiamo sul computer (con il risultato che se le foto le fa qualcun'altro passano mesi prima che te le passino), non incidiamo più Cd perché abbiamo l'Iphone, l'Ipod, l'Mp3 sempre attaccati alle caviglie, non mandiamo più cartoline perché ci annoiamo e i francobolli son diventati merce rara (su questo concordo). L'ultima cartolina l'ho ricevuta nel 2010. Direttamente a mano. "Così non mi è costato niente, son sicuro che ti è arrivata e non ho dovuto chiederti l'indirizzo". So' soddisfazioni che ti fan cascare a terra le due uniche biglie che hai. Niente più fascino dell'attesa di veder materializzarsi una cartolina nella posta. Niente più palpitazioni immaginando chi te l'avrà mandata. Marco o Matteo? Federica o Anna? Niente più fantasticherie e invidie sulla meta del viaggio altrui. Da Amsterdam?? Da Granada?? Da Stromboli?? Dalla Grecia?? Che fortunelli del cavolo!!

È una carestia dilagante. Va' a finire che non ci resta più niente. E poi le cartoline hanno il sapore dell'estate, della granita alla sera, del gelato al pomeriggio, della calligrafia di Francesco o di Sabrina, delle code in autostrada e dei canti delle cicale, delle interminabili passeggiate di spettegolio feroce. Cioè, ok le foto in HD professional quality, ma anche una banalissima cartolina ha la sua bellezza. No? Difendiamo questa specie in via d'estinzione. Creiamo apposite riserve per questa razza minacciata dall'avanzare selvaggio del progresso.

Adotta anche tu una cartolina! Falle girare! Un pensiero altruistico non ha mai ucciso nessuno!! Anzi...

7 commenti:

  1. Con me sfondi una porta aperta! Io ho sempre adorato le cartoline, sia riceverne ke spedirne e oltre ad averne sempre spedite ai genitori, agli amici ed ai parenti, me ne tenevo un paio in bianco per me, per ricordo. Le ho tutt'ora.
    Mi sa ke tra poco tempo spariranno, insieme ai negozi di giornali...
    E qualcuno che ha fatto la raccolta, le venderà al mercatino di antiquariato
    katia

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    1. Brava katia, salviamo le cartoline tutte quante insieme. Che se non stiamo attenti fanno la stessa fine delle schede telefoniche: oggettini vintage da collezione!

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  2. Clap clap clap bellissimo post, dove percepisco la verve e la comicitá tipiche di Torquy! Comunque anche io ero così, identica, spiaccicata. Infatti mi domandavo: ma gli ho raccontato per caso di me e della mia mania delle cartole? No, perché sembro io.
    Se mi dai il tuo indirizzo, te ne mando una da Monaco. Seriamente.

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    1. Allora vedi che siamo in tanti a essere maniaci delle cartoline?? Questa cosa mi fa proprio piacere. Va bene il progresso e l'innovazione tecnologica, ma un pizzico di tocco nostalgico...ci sta dai!!

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  3. Lo confesso: io odio le cartoline.
    Rimasi traumatizzata da piccola: ogni vacanza ne spedivo una decina ma ne ricevevo solo un paio. Dopo una, due, tre estati così, decisi di smettere di scriverle!
    Devo dire che, da allora, non mi sono mai pentita della mia decisione :P

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    1. Ammetto che mi succedeva la stessa cosa, ma ero un'irriducibile ottimista. Credevo che perseverando nella pratica, prima o poi, avrei ricevuto in risposta tante cartoline quante ne avevo mandate. Inutile dire che è un'evenienza che non è mai accaduta!

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  4. qui siamo agli antipodi: mai stato un patito delle cartoline, anzi.
    praticamente, le ho detestate. soprattutto scriverle, troppo una rogna; ma anche riceverle...

    al massimo, quando vado proprio lontano lontano, per i nonni che così son contenti. o per un'amica che le colleziona, ma son eccezioni.

    in questo, sono grato a facebook

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