venerdì 26 settembre 2014

Ogni blogger è un'isola

Mi pareva di avervelo detto in ogni occasione buona, ma il mio cervello è altamente bastardo.
Prima si mette in ferie prolungate, difatti è dal 9 agosto che non spiccico post, stamattina mi son svegliato con l'imperativo categorico di scrivere 'sto post.
Che, diciamolo, già il titolo è tutto un programma.

No perché sarà l'arrivo dell'autunno, con le prime frescure propriamente dette le celluline grigie si son rimesse in moto, che vi devo dire. Fatto sta che voglio condividere sta riflessione.
Perché i blogger non creano qualcosa di comunitario? Una sorta di circolo dei blogger, associazioni spontanee in cui i blogger si riuniscono allegramente e si scambiano idee, istituiscono comunità produttive e spargitrici di buon umore e ottimismo all'ingrosso. 'Na sorta di Google Camp o Community o come cavolo si chiama. Massì, quella sorta di spazio libero gestito da Google che c'è nelle città più fighe tipo Londra o New York dove sia i privati che i free lance vanno là, si spiaggiano sui tavoloni, ma possono chiedere anche il parere e/o aiuto e/o opinioni degli altri polleggiatori. Un co-working, un brainstorming collettivo e spontaneo. Uffa, quelle robe lì. Ci siamo capiti.

Perché là si e qui no?
Allora, vedo già le bocche semi aperte che tentano un'obiezione. Vi prevengo. Sono cosciente del fatto che esistono eventi, fiere, incontri, seminari, gruppi collaborativi di blogger e chi più ne ha più ne metta. Ma il punto è che finite quelle occasioni lì, ognuno torna a casa sua, ci si scambia qualche mail cortese, ci si invita, ci si linka e morta lì.
Capitemi. Secondo me bisognerebbe andare oltre le cortesie che nel migliore dei casi portano a collaborazioni pressoché fisse o scambi di guest post e nel peggiore ad accettare l'amicizia su Facebook perché ci siamo incontrati al buffet del raduno dei mommy blog.
E parlo in prima persona eh.
Quando ero espatriato facevo parte della comunità dei blogger espatriati, che in sé avrebbe avuto un'enorme potenzialità di diffusione e sensibilizzazione della vita tipo di un italiano all'estero (nella fattispecie nella terra dell'Oktoberfest e della Porta di Brandeburgo). Potenzialità che non viene ancora sfruttata dato che ci si limita a seguirsi l'un l'altro, a linkarsi, a lasciarsi qualche commento di apprezzamento o di disapprezzamento. Quando proprio casca il cielo ci scappa pure un blogger incontro, ma questo rappresenta il limite massimo dell'esperienza.

Pensate invece se la maggior parte dei blogger espatriati si fossero riuniti, ognuno per le sue capacità, per i suoi ritmi di vita, per i suoi aspetti particolari di cui scrive, sotto un'unica associazione, collaborativa e propositiva. Avete idea di che scambio, di che progetti megagalattici avrebbero potuto venir fuori, di quali e quante opportunità prima impensate?

Ecco, perché non farlo anche in Italia? Lo so, lo so, ognuno sta in una città diversa, ognuno ha i suoi ritmi di vita e via di questo genere. Ma sapete che c'è? Chissenefrega.
Io sono sempre più convinto che se uno vuole ce la fa. Io ho voluto partecipare al progetto Humans-Torino (ok, ho avuto anche culo a conoscere una delle due menti ispiratrici della cosa, ma questo è secondario).
A me pare che la maggior parte dei blogger siano individualisti inveterati. Gentili, disponibili, carini e coccolosi, ma gelossissimi dei loro mezzi, dei loro agganci, delle loro risorse. E a condividere non ci pensa nessuno? Uno può far presente all'altro quel contatto che cerca un travel blogger che vada a farsi 5 giorni sulla ferrovia storica Porrettana e un altro può girare il bando per un food blogger che forchetta in mano vada alla scoperta delle delizie nascoste delle Cinque Terre.

Dai, obiettivamente, quanto figata sarebbe da uno a dieci?
Io dico trenta.

Dite che sto sproloquiando?
O dite che parlo senza conoscere? No perché può benissimo essere che queste realtà esistano già e io, non avendo FB, ne sia bellamente all'oscuro. Se è questo il caso siete pregati di illuminarvi con la vostra fiaccola di conoscenza. Grazie.

Ps: l'idea mi è venuta leggendo di questo gruppo, l'Orchestraccia, in cui cantano la maggior parte degli attori romani, dove sti personaggi condividono sia l'amore per la musica che le opportunità lavorative. E allora perché loro sì e noi blogger no?

3 commenti:

  1. WOW, ma idea stra-mega-fantastica!! Non abito in Italia, ma la appoggio senz'altro! C'è bisogno di blogger illuminati come te sul web. :-) Corro a twittare, facebookare e chi più ne ha, più ne metta.

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  2. L'idea non è male.
    E sai qual è il mio primo pensiero? Facciamo un bel gruppo su facebook!
    Iscriviti, orsù!

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  3. Ti volevo dire che io e altre 6 ragazze abbiamo fondato un gruppo su fb (che poi si è espanso a dismisura) che riunisce più di 300 blogger italiane/i e non! Questo è il link del blog e ci sono tutti i dettagli su come fare richiesta di adesione http://lebloggalline.blogspot.it/ ^_^ Eddai eddaiiiiii!! Avere fb è abbastanza importante perchè quando organizziamo incontri in giro facciamo tutto da lì, ma c'è qualcuno che resiste anche senza e poi...posso intercedere per te ♥ Baciolini
    Berry

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