domenica 6 gennaio 2013

Archeologia natalizia

Gemelli_aAttenzione: questo è un post minimal-moralista.

Questo Natale mi ha dimostrato che l’archeologia è viva e vegeta e sta a due passi da casa mia. Quest’anno il Natale ha riportato alla luce due gemelli andati perduti. No, non ho fortunosamente ritrovato due bronzi romano-ellenistici. Né li hanno ritrovati un’équipe di archeologi. In realtà sono due gemelli in carne e ossa, in vera pelle umana, occhialuti e alti un metro e una pertica. Talmente alti che per parlare con loro dovevo alzare la testa. Mi sentivo un nano da giardino piazzato sotto due pini secolari. Quasi quasi avevano più loro l’aria dei ventenni che io del diciasettenne.

E voi sarete li che vi state chiedendo: ma chi son sti due! Presto detto. Sono cugini. Cugini visti rarissimamente anche se locati al di là del pianerottolo della TorquiNonna. Curiosa la vita, no? Hai parenti che sai che esistono, ma che non calcoli pari. Ogni tanto ti giunge voce che hanno finito le medie, si sono iscritti alle superiori. Si si quelle dietro Via Boni. Ah ok. Fai mente locale e qualche breve calcolo. A dividervi ci sono solo 7 anni. La riflessione porta a galla ricordi ingialliti fissati su di una foto mischiata ad altre negli album che hai in camera. Ricordi di averli tenuti in braccio, di avergli preso le manine calde e minuscole, di averli voluti tutti per te, sti bambolotti Sbrodolino. Ora li guardi dal basso verso l’alto per poterli guardare in faccia.

E tò che anche il giro parenti ti regala un momento di gioia e scoperta inaspettata. Ti regala un’ora di perfetta armonia e complicità con due sconosciuti che in realtà sono legati a te da legami invisibili a cui nemmeno avresti dato peso, prima. Un’ora perfetta ed equilibrata in cui una parola in più avrebbe sbilanciato la conversazione e una in meno l’avrebbe fatta languire. All’improvviso la rivelazione: quante occasioni sprecate! Un giorno prima li tenevi in braccio sul divano, il giorno dopo sono 17enni stangoni e già con un filo di barba. Quante confidenze, quanti momenti di complicità che avrebbero potuto essere e non sono state. E tutto per quella sorta di sovrana indifferenza tipica degli adolescenti che li rende insensibili a qualsiasi cosa tranne i loro problemi (anche se c’è da dire che spesse volte è proprio quel naturale egoismo che ti salva…).

Mentre ognuno è impegnato a vivere la propria vita, altre vite si sviluppano al di là del pianerottolo. Per cui oltrepassatelo sto pianerottolo e gettate un ponte oltre l’indifferenza e il disinteresse. Fate la differenza! Per voi e per loro. Arricchirete la vostra vita di momenti caldi e confortevoli in cui accoccolarvi nei momenti bui e tristi. Perché più avrete dato e più avrete in cambio!

NdR: non si accettano reclami sul tema "natalizio" nonostante sia il 6 gennaio. Per un soffio sono entro il termine massimo. Perchè si sa, arriva l'Epifania che tutte le feste si porta via!!

6 commenti:

  1. Come sempre cara Eireen, sei troppo buona!

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  2. conosci Kundera? credo ti piacerebbero i passi dei suoi romanzi in cui improvvisamente cambia protagonista e per un pò racconta com'è andata ad un personaggio secondario, portandolo al centro della scena.
    detto questo, mi piace l'approccio (anche se, nel mio caso, le visite di parenti che si vedono poco spesso si trasformano in occasione di rissa ;-))

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  3. So chi è ma non l'ho mai letto.
    Certo, come avrai capito, io sono un silenzioso rompiscatole. Dico le mie opinioni con garbo, poi spetta a ognuno accoglierle o aggiustare il tiro secondo il proprio caso specifico.

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  4. nel senso che hai sempre una mazza da baseball sotto mano? ;-)

    secondo me, il concetto di "silenzioso rompiscatole" non esiste... ma questo riflette il mio carattere.

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