martedì 11 dicembre 2012

Fauna umana - Asilo

F2Leggendo l’altro giorno La Profe di Antonella Landi (libro che per altro consiglio) mi sono imbattuto, a un certo punto, in una classificazione approssimativa che l'autrice fa degli studenti. C’è l’Impavido, la Melatiro, l’Assenteista, l’Onanista, la Sotuttoio, la Beicapelli, la Timida ecc ecc. Tutta la varia umanità spiattellata e decodificata senza tante cerimonie. E pensandoci bene anch'io ho incontrato magnifici esemplari di cucciolo d’uomo alquanto imbarazzanti e bislacchi.

Non dovrei nemmeno andare a pescare tanto lontano nei ricordi per scovare personalità di mancata fama, ma volendo prenderla larga, già all'asilo ho avuto l'incerta fortuna di entrare in contatto con questi, come chiamarli...personaggi??

Alberto l’Artista: questo bel tipetto non era in classe con me. Io ero con la Maestra Gialla, lui con la Blu. Però all’asilo si sa, si è democratici: giocavamo e disegnavamo tutti quanti assieme. Alberto l’Artista aveva sempre mantenuto un basso profilo. Disegnava in silenzio, tratteneva il respiro quando c’era da restare entro i margini della figura, alzava la mano quando c’era da andare in bagno. Normalissimo. Di certo non sarebbe diventato un tronista di Uomini e Donne o un concorrente del Grande Fratello. Tutt’al più avrebbe potuto diventare uno dei postini di C’è Posta per Te. Ecco quello si. Se non che un giorno non si presentò. Le maestre, prima di rispondere alle nostre domande, si scambiavano sguardi angosciati. Poi ci refilavano una delle loro scuse passepartout che noi bevevamo tutto d’un fiato, già dimentichi dell’assenza dell’Artista. Che tornò qualche tempo dopo, esibendo un magnifico trofeo sul viso: la mascherina antismog (quella mascherina bianca che copre naso e bocca per intenderci). Facendo spallucce accettammo il fatto che ok, era tornato. Anche se la mascherina sparì subito dopo nessuno si prese la briga di chiedere o spiegare. Forse un’influenza, una grave polmonite, vai a sapere. Sta di fatto che durante la sua assenza gli avevano prelevato damigiane di sangue.

E nella disgrazia l’Artista trovò l’ispirazione. Un’ispirazione talmente potente da spingerlo a disegnare ossessivamente cerchi bianchi e rossi diligentemente divisi da una linea retta che tagliava in due il foglio. Ogni volta esibiva il suo magistrale lavoro a noi ingenui dilettanti chiedendoci: “Ti piacciono i miei globuli bianchi e rossi?”. La domanda divenne ben presto il tormentone dell’anno e fiero del suo talento d’artista ne sfornò a centinaia, intitolandoli con dubbio gusto “Globuli bianchi e rossi 1, 2, 3, 4…” Era nata una stella. L’unico deragliamento, l’unica licenza artistica se la concesse un giorno che disegno un’Italia interamente blu. Intitolò la sua opera “Italia sommersa”. Leopardi sarebbe stato fiero del suo innato pessimismo cosmico. Da bravo Artista qual’era dedicò tutto il resto dell’anno a perfezionare la circonferenza dei suoi globuli. A volte assomigliavano a delle pizzette, a volte a delle baguette, a volte a delle focacce mal riuscite. Ma lui mica si arrendeva eh. Giammai. Emulo di Giotto, anche lui un giorno avrebbe tracciato a mano una perfetta circonferenza. Consumò un numero spropositato di album, riempiendoli tutti con lo stesso tema ricorrente. Chissà se avrà mai disegnato “Globuli rossi e bianchi 100” oppure 1000…

Gemma la Cannibale: all’apparenza innocua, il donnino in questione aveva un’anima da vampiro. Prima ancora di Twilight e affini, lei aveva l’insana abitudine di dimostrare il proprio amore mordendo, tatuandoti i suoi incisivi sulla spalla e sul polso. Il malcapitato non poteva far altro che fuggire, pararsi il didietro con circospezione e mettersi le gambe in spalla non appena l’ombra della Cannibale si profilava all’orizzonte. Stranamente però non vestiva di nero, non esibiva borchie o catene d’acciaio al collo, saltellava invece di qua e di là come una giovane gazzella, indossando scarpine LellyKelly ricoperte di strass e maliziose gonnelline rosa. Insomma si mimetizzava alla grande. Ecco perché i suoi morsi sorprendevano  e disorientavano. Arrivavano inaspettati come il dolore che ne derivava.

Le maestre tentarono più e più volte di insegnarle tecniche di seduzione e d’acchiappo un filino più ortodosse. Ma lei niente. Il morso era il suo marchio di fabbrica. E secondo me un metodo per contare gli ignari fidanzatini che erano caduti nella sua rete. Le altre femmine la guardavano con sospetto, forse invidiose della disinvoltura con cui la Cannibale andava dritta al sodo. Io ho avuto la somma sfortuna di non essere stato morso. E dico sfortuna perché tra noi maschietti i suoi morsi erano una specie di rito di iniziazione: chi veniva azzannato a tradimento poteva entrare a buon diritto nella categoria dei fighi. Io dalla Cannibale guadagnai solo un piede azzoppato quando litigammo per un dolcetto di Santa Lucia. Per risolvere la questione a suo favore mi assestò un sonoro pestone. Lasciai la presa e lei l’ebbe vinta. Oltre che Cannibale secondo me Gemma era anche al 50% Amazzone!

Poi vabbè, c’erano bambini molto meno pittoreschi, ma altrettanto bislacchi. C’era la Fanalona, così chiamata perché già mezza cieca come una talpa e armata di sensualissimi occhiali tondi più simili a due enormi lenti d’ingrandimento calate sugli occhi che stilosissimi accessori civettuoli; Il Maschiaccio, la tipica ragazzina ribelle più a suo agio con un pallone tra i piedi che con una Barbie tra le mani. E Il Ciambellino, l’adorabile compagno di merendine più largo che alto e dalle guanciotte a luna piena. Le voci dicono che la prima si sia fatta l’intervento al laser, sbarazzandosi così degl’ingombranti occhiali e sfoggiando un nasino niente male, che la seconda giri ricoperte di borchie a mo’ di porcospino urbano e che il terzo, dopo una cura dimagrante disumana, sia diventato uno sciupafemmine di categoria deluxe. Un classico.

Prossimamente le Elementari!

16 commenti:

  1. Ehm, mi rivedo nella fanalona...Per fortuna quei tempi son ormai lontani!

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  2. vedi alla voce "com'eravamo"... no, non rimpiango proprio quei tempi
    (almeno, nella contemporaneità nessuno si azzarderebbe simili simpaticissimi giudizi. anche se, probabilmente, questo dovrebbe terrorizzarmi per un domani)

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  3. @Eireen: ah si? ma pensa te. E anche te come la Fanalona sei sbocciata nell'adolescenza?

    @Redpoz: mah, l'asilo è un'età talmente nebbiosa di coscienza che la ricordo sempre volentieri. Io non rimpiango per nulla le medie...ma non voglio svelare inavvertitamente qualcosa dei prossimi post ehehhe

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  4. Io l'asilo non l'ho fatto. Aspetto pazientemente il resoconto sui compagni delle elementari :)

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  5. Pancri, ma...com'è possibile che tu non abbia fatto l'asilo??? Ah capisco, già allora ti eri palesata come enfant prodige e l'hai saltato a piè pari, andando a finire direttamente alle elementari.
    E io aspetterò pazientemente un tuo commento!

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  6. quel bambino artista mette un po' d'ansia!! O.O

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  7. Ce la metteva a tutti. Ok la nota estrosa, ma dopo nove mesi di globuli bianchi e rossi ne avevamo fin sopra!

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  8. Super blog! Trovato per caso :) Un saluto da Amburgo! Mari

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  9. Ehm beh sono sbocciata a 19 anni. Tutto quello che c'era prima, lo disconosco ufficialmente! :-)

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  10. Lapeppa! Grazie!!! Ricambierò facendo un giro da te allora!

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  11. Ammazza che memoria che hai!!! Io non mi ricordo quasi nulla dei miei compagni di asilo e se devo essere sincera nemmeno di quelli delle elementari e medie....
    katia

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  12. Ecco non so se sia una (s)fortuna ricordarsi così bene, certo è che aggiunge un pizzico di poesia e folklore ai ricordi!

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  13. Chissà, magari Alberto l'artista ha una sua personale mostra al Guggenheim di New York dal titolo: 1001 globuli bianchi e rossi, studio di forme circolari perfette.

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  14. Ma sai che può essere?? Controllerò di picchiata!

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  15. Ciaoooooooooo Torquitax! Io sono EinEspressoBitte...in arte Simona :-D Da poco blogger anch'io...e vivo bei Muenchen :-D
    Non ti dico che sei esilarante...non ti dico che avevo le lacrime a ricordare i miei Di compagnucci...ma ti dico che IO ERO LA CIAMBELLINA :-D e pure ora...sono un bel Marzapanino :-D
    Grueß
    Simona

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  16. Ahahah benvenuta Simona su questi schermi! No no infatti non profonderti in salamelecchi inutili, andiamo dritto al sodo :D
    Ora passo da te a scuriosare come te la passi bei München!

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