Posto che la prima promessa verrà puntualmente disattesa (il barboncino ha sicuramente avuto una ricaduta quindi non si può partire), mantenere la seconda sarà una vera impresa titanica. Memori delle velate zampogne dell’altra volta “sei tornato a casa e non me l’hai detto, str***o!”, appena rimesso piede sul suolo natio si scrive a mezzo mondo dando la grande notizia.
Tu: raga sono tornato dalla Germania, resto a casa per un po’, quando volete ci vediamo e ci aggiorniamo.
Risposta: uh che bello, mi fa piacerrimo che sei tornato. Guarda, per il vedersi ti saprò dire che sono impegnatissimo. Non ho tempo neanche di respirare. Se va tutto bene riusciremo a vederci ai primi di gennaio 2013.
Tu: caspita, così tanto da fare hai? Hai trovato lavoro, finalmente ti laurei, ti sposi, non so hai avuto un figlio e non mi hai detto niente…
Risposta: no, tutto come prima.
E allora che caspita mi scassi che appena torni dimmelo che ci vediamo!! Prima mi trituri gli ammenicoli dicendo che dobbiamo ASSOLUTAMENTE vederci e non appena torno sei più impegnato tu di un candidato al congresso. Va bhe che in 10 mesi la vita è andata avanti per me come per te, ma se “tutto è come prima” vuol dire che di tempo ne hai a bisacce intere. Anzi, la maggior parte di quel tempo che non hai lo passi a fare aperitivo in centro. Allora facciam così: la prossima volta non mi sfrantechi la fonchia giocando al finto offeso e io mi risparmio il teatrino del “sono tornato incontriamoci”. Che se son venuto via da sto budello ci sarà stato il suo bel motivo, no? La prossima volta meno chiacchere e più fatti, please.
I più delicati poi sanno esibire un vero arsenale di scusanti assai valide: mi si è rotto il cellulare facendo free climbing, ho cambiato scheda due ore fa e non mi ha salvato il tuo numero, avevo finito la ricarica e gli ultimi spiccioli mi sono andati per comprare le sigarette, ho visto il tuo messaggio solo ora (cioè due settimane dopo), avevo la memoria intasata dai messaggi in uscita. I maestri dell'eleganza infine ignorano per direttissima il tuo messaggio che, a sentir loro, è andato perduto nell'etere.
Quando tra mille e più difficoltà, scambi di orari, turni immaginari in Croce Verde, appuntamenti irrinunciabili in palestra e giri di shopping con la nuova fiamma, si riesce a combinare un incontro di 40 minuti (e pure contati che ho la macchina con il disco orario), il dialogo è unilaterale.
-Ma quindi in Germania?
Tu: Eh sai…bla bla…la lingua…bla bla…la gente un po’ freddina…bla bla…però la città è favolosa…bla bla…le metro, fantastiche…bla bla…il tempo quando si apre, altrochè da noi…bla bla…i parchi poi…bla bla…e il cibo…bla bla…il senso di libertà, inebriante…bla bla…in più ho conosciuto persone meravigliose…bla bla…io là ci stavo benissimo…bla bla…
L’interlocutore, che avrà smesso di ascoltarvi più o meno appena avete aperto bocca, archivierà il vostro discorso con un ok. Poi vi farà andare le balle a terra sfoderando la domanda principe dell’incontro.
-Ma la di fighe ce ne sono? Te ne sei fatto qualcuna? C***o oh, dovrei troppo venire in su e castigarne anch’io…
Tu: …e tu invece con la Maddi come va?
-Bene
Tu: ah, e in università, esami, tesi…
-Bene
Tu: …qualche novità?
-No
E allora io qui che cacchio ci sto a fare!!! I 40 minuti più strazianti della tua vita.
Certe cose cambiano. Altre no.