Solo che gli amici crucchi sanno sempre come sorprendermi. E ora capirete perché.
Veniamo al colloquio. Da dove posso iniziare. Dai convenevoli. Mi hanno fatto accomodare, la signorina (assai giovane tra l'altro) ha cominciato a inquisirmi con le solite domande. "Se ha lavorato qui, com'è che è tornato a casa e ora cerca di nuovo lavoro in Germania o in particolare a Monaco? - Quanto ci ha messo ad arrivare qui da Verona? - Dove alloggia al momento? - Dove abitava durante il tirocinio?". Io stavo per tirare fuori anche la tessera del codice fiscale, il bigliettino del sarto con le misure 60-90-60, la dichiarazione ISE dei miei e il mio CUD del tirocinio. Non so, vuoi sapere anche le mie misure intime?? Da li siamo passati al colloquio vero e proprio. Tenetevi forte, mi raccomando.
Mi avrebbero dato 400 euro mensili per lavorare 9 ore al giorno, con 1 ora di pausa pranzo, dal lunedì al venerdì. Sticazzi!! E tu me lo chiami Mitarbeit? Io direi piuttosto strozzinaggio bello e buono. Al che l'ho stoppata subito e le ho detto che 400€ per una città come Monaco sono veramente pochissimi, una somma al limite dell’indigenza. Gliene ho chiesti minimo 600. Mica per avarizia -ho puntualizzato- ma perché gli affitti in città sono altissimi. Che l'altra volta mi hanno fregato perché non sapevo niente e ho dovuto ballare non sapendo neanche i passi. Stavolta fregate qualcun'altro. Lei si è segnata la richiesta e ha chiarito che però -ovviamente- la prima scelta sarebbe ricaduta su chi avrebbe accettato i 400 senza fiatare. Accomodarsi le ho detto. Mi pareva una risposta più elegante di quella che mi bruciava sulla lingua: "se io dall'Italia vengo qua devo potermi mantenere con quello che mi date, non trova? Se devo mettercene del mio, non ha senso, dov'è il mio guadagno? Se c'è un monachese che per farsi l’esperienza si tiene i 400€ ma ha mammina e papino con casa sicura ecc ecc, che se lo prenda lui il posto". Invasato dal dio della contrattazione ho anche messo in chiaro che, in caso di buon esito, avrei voluto minimo 2 settimane per la ricerca alloggio (ammesso e non concesso che mi alzassero lo "stipendio"). Si perché han tentato di scusarsi dicendo che sono 400€ ma mi coprono l'assistenza sanitaria, che, voglio dire, non è da sputarci sopra, ma con quella mica ci pago l'affitto tutti i mesi, scusatemi eh. Basta subire, largo alla contrattazione –mi sono detto- che disperato non sono più e se vi va bene è così, se no chiamate qualcuno che prenda tutto senza fiatare. E per farle capire che dalla loro offerta non dipendeva il futuro della mia vita le ho spiattellato che ho in ballo altri due colloqui le settimane prossime, deutschlandweit.
-Posso chiederle dove? -mi ha chiesto.
Uno a D. e uno a N. (dandole altre città mi sono tutelato e ho conferito credibilità alla balla).
Mi ha chiesto delle mie mansioni all'ABZ e io ho sbrodolato le solite frasette fatte, il copione ben studiato in treno. E dopo un po' sono fioccate le domande inutili.
-Lei è capace di priorizzare le mansioni?
Si… (e lì tutta la spiegazione del perché e del come)
-Lei si sente portato per l'organizzazione e il Planung?
É il mio forte! Sono uno molto pratico bla bla bla…
-Dovrebbe rispondere al telefono, redigere le liste dei partecipanti ai corsi, rispondere alle mail di informazioni, avere a che fare con i docenti...
Tutte cose già fatte all'ABZ baby, niente di nuovo sul fronte occidentale per me!
E la ciliegina sulla torta. Oltre allo stipendio da fame mi ha fatto capire che i primi due mesi sarebbero stati di prova. Per vedere se mi svegliavo fuori, se mi velocizzavo, se mi integravo. Cito: "Per farle capire come funziona qui le faremo fare più che altro attività di back office". Va che ti ho capito cocca, la sinfonia mi è chiara.
Ha testato il mio inglese (prima ti fanno gli zebedei a striscioline sulla conoscenza del tedesco, parallelamente devi anche sapere inglese come un pescatore delle brughiere). Che devo dire è uscito meglio delle altre volte, ma assai inquinato dal tedesco. Amen. Se ti va bene è così, se no capperi tuoi. Ha osservato che dovrei migliorare le mie skills in english perché quando tiriamo su il telefono non sappiamo se sono tedeschi o inglesi e bisogna essere rapidi nel rispondere (ma rilassati darling, respira!!). Inoltre –ha proseguito- abbiamo a che fare con insegnanti madrelingua inglese che non parlano tedesco e dobbiamo interagire con loro nella loro lingua madre (cioè belli sti qua, tirano i soldi in Germania ma non imparano la lingua. Vogliamo fare un minuto di silenzio?). Mi ha classificato come B1 scarso. Se lo dici tu che non sei manco madrelingua…
Si è dilungata in spiegazioni che ho già dimenticato e alla parte "domande da farmi" le ho chiesto come avesse trovato il mio tedesco. B2 abbondante. Non proprio C1. Bhe contando il mese e mezzo di lassismo, va più che bene. Mi ritengo soddisfatto. Ancora bla bla bla e bla. Le ultime formalità: Ich melde mich wieder in 5 Tage und ich sage Ihnen bescheid ob es geht oder nicht (mi farò viva tra cinque giorni e le dirò se la prendiamo oppure no). Si si grazie e arrivederci. Per me anche se non si fanno più sentire mica mi dispiace. Per uno sfruttamento così un lavoretto lo trovo anche a Verona senza avere lo sbattimento della lingua, della ricerca alloggio e della valigia sempre tra le balle. In una parola: poleggio.
Cioè ma vi rendete conto?! Finché ero là seduto tutto sorrisi e "certo...non sarebbe un problema...ma sicuramente, lo posso capire...assolutamente...", ma quando ho infilato la porta ho detto ciao belli e grazie a voi. In più mi aveva chiesto se scrivevo, sia in tedesco che in inglese, meglio o peggio di come parlavo. Le ho refilato una risposta pronta preriscaldata: “bhe parlare è essenzialmente improvvisazione, ci scappano più errori. Lo scritto invece dà l'opportunità di pensare meglio a cosa si vuole dire cercando di eliminare gli errori più frequenti”. No perché sa -ha controribattuto- se arrivano delle mail di richiesta informazioni, lei deve essere veloce nel rispondere. Al che mi sono pensato "copio e incollo la risposta da un'altra mail cambiando eventuali date o prezzi e la risposta pronta ce l'ho già, senza star li a sbattermi a scriverla ex novo ogni volta". Ogni tanto i tedeschi mancano di furbizia. Ma di tanta anche.
Come se non bastasse mi ha esortato a valutare la mia capacità di lavorare sotto stress. Di saper gestire le situazioni di emergenze improvvise e risolverle brillantemente. Volevo risponderle che per un italiano mettere una pezza durante un'inondazione è il suo pane quotidiano, ma mi sono trattenuto. Se no mi scappava che loro un'emergenza la sanno gestire solo se riportata nel libretto delle istruzioni.
Per dirvela tutta il mio atteggiamento era di puro scazzo. Tenete presente che per 40 minuti scarsi di colloquio io mi sono fatto 10 ore di viaggio (5 di andata e 5 di ritorno), per cui l'ansia era già andata a farsi benedire. Che se pensavano di aver davanti il tipico italiano disperato, pronto ad accettare tutto pur di venir via dalla crisi, avevano chiamato l'italiano sbagliato. Assumetevi qualche bel monachese figlio di papà. 400 euro. Non ci paghi nemmeno la camera. O se riesci a starci dentro, gli altri 50 euro ti vanno via di abbonamento mezzi. E per mangiare ci devo mettere del mio. Sto a casa mia e faccio prima. Ovviamente non mi aspettavo nemmeno 2000 euro pronti, serviti su un piatto di porcellana di Meißen. Sarà anche la Germania, ma la gavetta è d'obbligo in qualsiasi paese. Tò, avrei capito 800 euro. Mica sta gran cifra, ma se gestita bene arrivi in fondo al mese dignitosamente. Ma con la metà ci paghi si e no mezza pannocchia al Viktualienmarkt (quando ci sono le svendite di fondo magazzino).
Per quel che mi riguarda, il discorso è già chiuso. Io da Verona mi sposto solo se ne vale la pena, altrimenti sfruttate un vostro bel crucchetto, che non sono servo qui e di certo non lo vengo a fare Oltralpe. Patti chiari amicizia lunga.
Prima di lasciarvi una minigalleria: la prima neve dell’anno sul Brennero. Che emozione!!!
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